22 dic – Costa Crociere è ufficialmente “parte lesa” nel procedimento giudiziario per il naufragio della Concordia, avvenuto il 13 gennaio davanti all’isola del Giglio. La compagnia si era definita così sin dal giorno dopo la tragedia costata la vita a 32 persone e, al termine delle indagini della Procura di Grosseto, il gip, Valeria Montesarchio ha riconosciuto a Costa Crociere di essere appunto “parte lesa”.
Tramite i suoi legali e anche l’allora ad Pier Luigi Foschi, Costa aveva ribadito che la manovra dell’inchino, col passaggio molto ravvicinato al Giglio, non era mai stata autorizzata dalla compagnia, che non ne era nemmeno a conoscenza. Resta indagato però, tra gli altri il capo dell’unità di crisi di Costa, Roberto Ferrarini, le cui eventuali responsabilità, secondo i magistrati, sono divise da quelle della compagnia. Ferrarini sarebbe in qualche modo complice di Schettino, per la gestione di quanto accaduto subito dopo l’urto con gli scogli. E non avrebbe comunicato in tempo, o non dicendo tutta la verità, ai vertici di di Costa Crociere. tmnews