22 dic. – Un morto e un poliziotto ferito nel corso di un conflitto a fuoco a Gela. Giuseppe Licata di 42 anni, intorno alle 22, dopo essersi barricato in casa, al primo piano di una palazzina di via Arica 19, nel quartiere “Scavone” a Macchitella, ha imbracciato un fucile da caccia e ha iniziato a sparare per strada.
In quel momento nella sua abitazione c’erano anche i suoi familiari. Sul posto e’ intervenuta immediatamente la polizia, la quale ha tentato per diverse ore di farlo desistere. Intorno alle 3 di notte, il tragico epilogo.
Licata ha iniziato a sparare all’impazzata, fino a quando e’ stato ferito mortalmente. Subito dopo gli agenti hanno fatto irruzione nella sua abitazione e hanno tentato di soccorrerlo, ma per l’uomo non c’era piu’ nulla da fare. Nella sparatoria, un poliziotto e’ rimasto gravemente ferito a un occhio.
L’agente e’ stato trasferito al “Garibaldi” di Catania. La Procura di Gela ha aperto un’inchiesta.
Aveva una strana ossessione Giuseppe Licata – l’uomo ucciso dalla polizia a Gela – era convinto che gli avrebbero sequestrato la macchina. Lo raccontano alcuni vicini di casa, i quali dicono che ieri pomeriggio era stato in ospedale, accompagnato dalla madre, perche’ si sentiva male. ”Prima di rimanere ucciso nel conflitto a fuoco Licata ha sparato dai 25 ai 30 colpi di fucile da caccia”, ha detto il questore Filippo Nicastro.