Grecia: tagli anche 30% su stipendi, 2013 anno di svolta o di rottura

20 dic – ‘Sara’ una svolta rimarremo coerenti all’accordo sottoscritto con la Ue e il Fondo monetario”, ma ” potrebbe anche essere di rottura se il sistema politico si trovasse in una situazione troppo difficile da gestire”, ha spiegato, al quotidiano britannico il ministro delle finanze greco, Yiannis Stournaras.

Per la Grecia ora ”il problema e’ l’implementazione” delle misure di austerita’ e delle riforme strutturali. Cosi’ il ministro delle finanze greco in una intervista al Financial Times, fa il punto sul futuro del secondo programma di aggiustamento dell’economia ellenico finanziato dai prestiti dei paesi dell’Eurozona e dal Fondo Monetario Internazionale.

Proprio questa settimana sono arrivati ad Atene prestiti per 34,4 miliardi per finanziarie la ricapitalizzazione delle banche del paese e pagare i debito dello Stato verso il settore privato dell’economia. Nel primo trimestre del 2013 arriverano, con esborsi rateali, ulteriori prestiti per 13,7 miliardi condizionati alla puntuale applicazione, da parte del governo, del programma di austerita’ e di riforme. Questa tranche di prestiti avra’ soprattutto funzione anticiclica per temperare l’effetto depressivo delle misure governative di risanamento.

Sara’ infatti da gennaio che nelle tasche dei greci si sentiranno gli effetti dell’austerita’ con tagli anche del 30% sugli stipendi del settore pubblico, sanita’ inclusa. Dunque il 2013 sara’ una anno di ”svolta o di rottura” per la permanenza del paese nell’Eurozona. asca