5 dic – Per la nuova tariffa è già iniziato il conto alla rovescia. Già all’inizio del 2013, l’Authority definirà una “tariffa ponte”, in vista dell’arrivo dopo due anni della “tariffa unica per ambito territoriale”. Tenendo conto dell’esito del referendum del 2011, l’obiettivo è quello di dare un’indicazione metodologica tariffaria che valuti i costi e garantisca il ritorno degli investimenti (ma solo dopo che le opere saranno state effettuate), facendo in modo che il mercato possa investire con tranquillità.
Le prossime speculazioni finanziarie saranno sull’acqua
Il business delle “case dell’acqua” con fondi pubblici, a spese dei cittadini
Una volta a regime, la nuova tariffa, spiega il presidente dell’Autorità Guido Bortoni, dovrà cioé garantire la sostenibilità economica della fornitura agli utenti domestici, assicurare l’integrale copertura dei costi di esercizio e di investimento, garantire la sostenibilità ambientale dell’uso della risorsa idrica attraverso l’applicazione del principio ‘chi inquina paga’, garantire il rispetto dell’esito referendario, introdurre meccanismi per favorire gli investimenti nel settore”.
Il servizio idrico italiano fa acqua da tutte la parti. A fronte di bollette tra le più basse d’Europa, con un costo di circa un euro a metro cubo, nel nostro Paese le perdite di una rete obsoleta e poco funzionale arrivano al 30% (in questo caso la percentuale più alta d’Europa), il 15% della popolazione è privo di sistema fognario, i depuratori sono insufficienti o addirittura inesistenti per un italiano su tre e nel Mezzogiorno la discontinuità dell’erogazione rappresenta un problema concreto e reale, soprattutto nella stagione estiva.
Un quadro tutt’altro che roseo, delineato per la prima volta dall’Autorità per l’energia (a cui il decreto Salva-Italia ha affidato competenze anche sull’acqua), di fronte al quale bisogna intervenire urgentemente, anche per non incorrere nelle sanzioni europee in materia di perdite e inquinamento. Garantire il diritto all’acqua e lottare contro gli sprechi sono priorità essenziali raggiungibili, secondo le stime diffuse dall’Autorità, con 65 miliardi di investimenti nel lungo periodo. Una somma ingente che dovrà essere messa in moto con fondi rotativi e water bond, ma soprattutto partendo dalla revisione del sistema di tariffazione.ansa