D’Alema: sarebbe immorale se Monti si candidasse contro di noi

14 dic – Monti preservi la sua immagine e non si candidi, se lo facesse sarebbe immorale. E’ questo il pensiero del presidente del Copasir Massimo D’Alema in una intervista al “Corriere della Sera”. “L’ho detto a Monti personalmente, ora glielo dico pubblicamente: sta logorando la sua immagine. Preservi se stesso, sia utile al Paese, non si faccia coinvolgere negli spasmi di una crisi politica sempre più convulsa e sconcertante per i cittadini”, ha affermato D’Alema ribadendo senza mezzi termini: “Monti non si deve candidare”. “Sarebbe illogico e in qualche modo moralmente discutibile – ha sottolineato D’Alema – che il Professore scendesse in campo contro la principale forza politica che l’ha voluto”.

L’appoggio di Silvio Berlusconi a Monti, ragiona D’Alema, “è una mossa disperata per ribadire il suo potere sul centrodestra. Però mette in rilievo il rischio che sta correndo in questo momento la figura del presidente del Consiglio”. Il rischio è che “venga meno la coerenza” con cui Monti come figura super partes ha governato finora: “Che senso ha che Berlusconi – ha aggiunto D’Alema – che lo ha attaccato e sfiduciato lo candidi oggi a guidare uno schieramento che avrebbe come unico collante l’avversione alla sinistra?”. Meglio dunque che Monti “conservi” la sua figura. Per il Quirinale? “Qui – ha risposto D’Alema – stiamo parlando del futuro del Paese e delle istituzioni e non stiamo all’asta delle poltrone”, “la personalità di Monti è utile al Paese e non gli chiediamo di tornare alla Bocconi”.

D’Alema ha spiegato di ritenere poi “un pernicioso bizantinismo di cui certamente non sentiamo bisogno” il fatto che alle elezioni ci possa essere una lista centrista che porti il suo nome senza che il Professore sia direttamente in campo. “Monti non dovrebbe permetterlo – ha aggiunto -. Se personalità come Montezemolo hanno intenzione di candidarsi lo facciano senza nascondersi dietro il suo nome”.

Quanto all’agenda Monti “gli accordi presi con l’Europa e il rigore finanziario solo per fare due esempi sono un impegno inderogabile e lo abbiamo già dimostrato quando abbiamo già governato”. “Ad ogni modo – ha concluso D’Alema all’indirizzo di Monti -, non si può andare avanti con questa incertezza sul suo futuro: è meglio che chiarisca al più presto”. tmnews