13 dic – Accordo raggiunto in Europa sull’affidamento alla Bce di nuovi poteri di vigilanza sul settore bancario, a partire dal 2014, in quello che è il primo passo della nuova fase di progressiva integrazione economica e finanziaria a sostengo dell’euro.
Dopo mesi di complicate trattative e oltre 14 ore di colloqui questa notte, i ministri finanziari dell’Unione europea si sono accordati per conferire alla Bce l’autorità di supervisione diretta su almeno 150 della maggiori banche della zona euro, e il potere di intervenire anche sugli istituti più piccoli ai primi segnali di difficoltà.
“Questo è un primo grande passo per l’unione bancaria” ha dichiarato in conferenza stampa il commissario europeo al Mercato unico Michel Barnier. “La Bce ricoprirà un ruolo centrale, su questo non c’è ambiguità”.
La nuova struttura delle vigilanza dovrebbe essere operativa entro il primo marzo 2014, dopo il dibattito al parlamento europeo, anche se è previsto uno slittamento qualora la Bce richieda più tempo per prepararsi.
La palla passa ora nel campo dei capi di stato e di governo dell’Ue, riuniti ieri pomeriggio e oggi a Bruxelles, per la piena approvazione politica del progetto.
Gli ultimi giorni di trattativa hanno portato a un appianamento delle divergenze esistenti tra Francia e Germania, con quest’ultima che è riuscita ad ottenere una parziale riduzione dei poteri del Consiglio direttivo della Bce sulla nuova supervisione bancaria.
L’accordo prevede che la vigilanza passi dalle autorità nazionali alla Bce per quelle banche che abbiano attivi di almeno 30 miliardi di euro o comunque superiori a un quinto del pil del loro paese. Secondo il ministro delle finanze francese Pierre Moscovici sono oltre 150 gli istituti che rientrano in tale classificazione.
Questo permette a Berlino, come desiderato, di mantenere sotto il proprio controllo primario il vasto mondo delle banche cooperative e delle casse di risparmio tedesche, anche se l’autorità della Bce si affermerà nel caso emergano problemi legati a queste banche.
Restano ovviamente diverse questioni ancora aperte, a partire dalla possibilità di ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo di salvataggio della zona euro. Secondo gli accordi del vertice Ue di giugno, tali potere sarebbero dovuti diventare effettive una volta messo a punto il meccanismo di supervisione bancaria. Paesi come Francia, Italia e Spagna spingono affinché si parta prima possibile su tale fronte, mentre la Germania frena, spaventata di doversi accollare gran parte dei costi per la ricapitalizzazione delle banche in difficoltà in tutta la zona euro.
“Abbiamo raggiunto i punti principali per mettere in piedi una supervisione bancaria europea, che dovrebbe iniziare il proprio lavoro nel 2014” ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco Schaeuble. “Siamo coerenti con quanto deciso, per portare avanti l’Europa passo dopo passo”. reuters