STRASBURGO, 12 DIC – Non limitare l’accesso all’aborto e riconoscere le ”unioni tra persone dello stesso sesso”. Cosi’, approvando la relazione sui diritti fondamentali nella Ue per il 2010 ed il 2011, il Parlamento Ue chiede oggi agli Stati membri di intervenire in questi due settori molto discussi. Prima del voto sulla risoluzione, approvata con 308 si’, 229 no e 48 astensioni, il Parlamento ha respinto una mozione alternativa presentata dal Ppe, un testo molto piu’ ‘leggero’: 6 pagine contro 43.
Quanto all’aborto, il Parlamento Ue ”esprime preoccupazione per le recenti restrizioni all’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva in alcuni Stati membri, con particolare riferimento all’aborto sicuro e legale e all’educazione sessuale”. Preoccupazione anche ”per i tagli ai finanziamenti per la pianificazione familiare”. Questo punto e’ stato votato a parte ed approvato con 415 si’, 169 no e 38 astensioni.
Sul fronte dei diritti delle persone Lgbt, lesbiche, gay, bisessuali e transgender, Strasburgo ritiene che questi ”sarebbero maggiormente tutelati” se gli Lgtb ”avessero accesso a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata o matrimonio”. Per questo l’Assemblea ”plaude al fatto che 16 Stati membri offrano attualmente queste opportunita’ e invita gli altri a prendere in considerazione tali istituti”. Strasburgo, inoltre, invita i 27 a rispettare pienamente i diritti dei migranti, chiedendo in particolare che vengano previste ”misure alternative alla detenzione”, e critica con forza le espulsioni collettive dei Rom”.
Infine, c’e’ preoccupazione ”per il deteriorarsi della situazione in materia di liberta’ e pluralismo dei media, in particolare della stampa”. (ANSA)