Violenza sulle donne: verbale, psicologica, economica e fisica

“I diritti umani delle donne e delle bambine sono parte inalienabile, integrale e indivisibile dei diritti umani universali. La piena partecipazione sulla base della parità delle donne nello sviluppo politico, civile, economico, sociale e culturale a livello nazionale, regionale e internazionale e l’eliminazione di ogni forma di discriminazione basata sul sesso, sono obiettivi prioritari della comunità a livello internazionale.

La violenza intesa in tutte le sue forme, dalle molestie sessuali allo sfruttamento, compresa quella derivanti da pregiudizi culturali e tratta di schiave a livello internazionale, sono incompatibili con la dignità della persona umana e devono essere eliminate. ”

Ogni 3 giorni, ogni 72 ore, ogni 432 minuti, in Italia, viene uccisa una DONNA.

Solo nel 2012, 106 donne sono state barbaramente uccise dalla violenza un maschio, dalla prepotenza di un misogino, dall’arroganza di un maschilista, dalle mani di un vigliacco, dalla crudeltà di un kriminale.

In Italia, la violenza contro le donne, cresce continuamente e nelle forme più svariate: da quella verbale, a quella psicologica, da quella economica a quella fisica.
Ad alimentare questa violenza sono politiche culturali, sociali ed economiche, che si riassumono nel mancato rispetto delle pari opportunità, quindi nella discriminazione.

Nel Paese dei maschi latini, una donna, quando lavora, e se lavora, lavora spesso senza diritti ed in alcuni casi si sfiora la schiavitù. Una donna ha meno diritti e meno opportunità. Una donna con precarietà economiche è maggiormente penalizzata ed è più facilmente conducibile all’esclusione sociale.

A nutrire questa barbara in-cultura si sono aggiunte le politiche di austerità di questo governo economicida, che infierisce sempre più sui deboli e ancor più sulle donne, le pone in uno stato di precario equilibrio,  nega loro la possibilità di sfuggire agli abusi, sopprime gli aiuti a chi subisce violenza.

Succede in Occidente, in Europa, in Italia che a causa di un primitivo modello patriarcale, la vita delle donne peggiora di giorno in giorno: si va dall’assenza di rispetto, alla violenza verbale, psicologica fisica ed economica. Si va dalla tratta, alla prostituzione, dallo stalking all’uccisione.

Succede in un altro mondo, nel cosiddetto mondo islamico dove, a causa del fondamentalismo, le donne sono considerate al pari delle cose e delle bestie, dove le donne vengono maltrattate e violentate fin da bambine con l’infibulazione, attraverso i matrimoni con i pedofili, i matrimoni combinati e con la poligamia. Una pseudo cultua medioevale che di religioso ha solo il nazismo perpetrato.

Dobbiamo lottare contro il male! Dobbiamo educare questi bipedi maschilisti, forti con i deboli e deboli con i forti, al rispetto della DONNA, al suo riconoscimento, alla sua valorizzazione e soprattutto all’uguaglianza, eliminando così il dominio del modello patriarcale, fatto soltanto di violenza.

Armando Manocchia