11 dic – Sul delicato tema delle politiche di integrazione per gli immigrati, il governo avrebbe potuto fare di piu’. O meglio, ”ha fatto meno di quanto avrebbe voluto” sui temi dell’integrazione e dell’inserimento dei nuovi cittadini nel tessuto sociale ed economico del Paese.
A dirlo e’ il ministro del lavoro e del welfare Elsa Fornero nel corso di una audizione al Comitato parlamentare Schengen nella quale ha ribadito l’importanza dei movimenti migratori nelle societa’ europee. Secondo il ministro, insomma, occorre vivere l’immigrazione come un arricchimento per il paese che ospita, inserendola in una prospettiva piu’ ampia rispetto all’attuale, negativa, congiuntura economica.
Il ministro ha, pero’, invitato chi succedera’ nel governo del paese a ”non adottare politiche fintamente generose e aperte ma autenticamente tali, anche tenendo conto – ha detto – delle difficolta’ del momento”.
Elencando le misure adottate, comunque, dall’esecutivo Monti come quelle inerenti all’emersione del lavoro nero o l’introduzione della cosiddetta ‘Carta blu’ per gli ingressi di lavoratori altamente qualificati, la Fornero ha definito la situazione dei minori non accompagnati come un ”segnale di fallimento” di alcune politiche di integrazione.
Comunque, ha concluso, ”l’immigrazione, nel suo insieme, rappresenta un fattore di crescita per il paese che ospita ma va inserita molto bene nelle politiche economiche superando le paure che ancora ci pervadono”. asca