7 dic – Ventidue persone arrestate e 54 denunciate in tutta Italia. E’ il bilancio dell’operazione “Caronte” con la quale la Guardia di finanza della Spezia ha disarticolato un’associazione a delinquere composta da nigeriani votata al traffico internazionale di esseri umani tra Nigeria e Italia, alla riduzione in schiavitu’ e allo sfruttamento della prostituzione.
Secondo gli inquirenti negli ultimi tre anni almeno 10mila persone sarebbero state fatte entrare clandestinamente in Europa, attraverso rischiosi viaggi con i quali le vittime venivano condotte prima attraverso il deserto del Niger e della Libia e successivamente ammassati in veri e propri centri di raccolta dislocati lungo le coste libiche da dove, in relazione alle diverse esigenze del “mercato”, erano imbarcate alla volta di Lampedusa.
Qui, dopo un periodo variabile di permanenza, venivano destinati ai centri di accoglienza di Puglia, Molise, Campania, Calabria e Sicilia. In questa fase si attivavano le teste di ponte dell’organizzazione con sede in Italia: nigeriani gia’ domiciliati, legalmente o meno, nel territorio nazionale, rifornivano gli immigrati di schede telefoniche intestate a soggetti inesistenti al fine di renderli reperibili per i loro aguzzini, ma invisibili alle ricerche delle autorita’, e ne organizzavano la fuga per poi assegnarli alle dipendenze degli sfruttatori, posti ad un livello intermedio dell’organizzazione, che ne avrebbero disposto in relazione alle direttive dell’organizzazione od alle loro esigenze.
L’attivita’ d’indagine, coordinata dalla direzione della procura distrettuale antimafia di Genova, e’ scattata nei primi mesi del 2011 ed e’ stata condotta con metodi investigativi tradizionali e con intercettazioni telefoniche. L’associazione criminale, con vertice in Nigeria, aveva una connotazione transnazionale potendo contare su ramificazioni in diversi stati africani (prevalentemente Niger e Libia) ed europei, tra cui Italia, Francia e Germania.
Periodicamente venivano fissate delle vere “quote” di persone da inviare in Europa, mediante i canali dell’immigrazione clandestina, assegnando ai loro referenti, anch’essi di etnia nigeriana e ormai radicati nelle nazioni occidentali, il compito di destinarli ad attivita’ illecite: prostituzione, spaccio di stupefacenti e altri reati. Alle donne veniva prospettato l’ottenimento di posti di lavoro in Italia, garantendo un sicuro miglioramento delle condizioni di vita, salvo poi richiedere una somma di denaro (fino a 60/70 mila euro) per “riscattare” l’investimento finanziario sostenuto dall’organizzazione; nei confronti dei maschi, invece, veniva assegnato l’incarico di introdursi nella rete di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attivita’ di prostituzione e di spaccio della droga, se eseguita con perseveranza e obbedienza verso i controllori, avrebbe consentito alle ragazze di riscattare il prezzo pattuito per la liberazione; tuttavia alcune di loro hanno preferito, in luogo di una nuova vita, salire di un gradino nell’organizzazione criminale, accettando a loro volta di diventare protettrici e responsabili di nuove arrivate.
L’ultima tranche dell’operazione si e’ conclusa stamattina con interventi a Torino, Milano, Verona, Reggio Emilia, La Spezia, Crotone e Salerno. (AGI) .