COMITATO NAZIONALE CONTRIBUTORI VOLONTARI
COMITATO NAZIONALE I QUINDICENNI
COMUNICATO STAMPA
CONFERITO INCARICO ALL’AVV. ALLEVA DI BOLOGNA PER DENUNCIARE IL MINISTERO DEL LAVORO PER DANNI E MOBBING SOCIALE A SEGUITO DELLA RIFORMA DELLE PENSIONI DEL MINISTRO FORNERO
1 dic – Da ormai 12 mesi 130.000 autorizzati alla contribuzione volontaria agli enti previdenziali (INPS ed INPDAP) e 65.000 cosiddetti Quindicenni (disoccupati con 15-19 anni di contributi previdenziali versati per pensione minima di vecchiaia) vivono un vero e proprio inferno nel quale sono stati confinati dalla riforma delle pensioni. Infatti a seguito della riforma le loro famiglie hanno vissuto (e stanno vivendo) un vero e proprio incubo vedendo irrimediabilmente compromesso il futuro e il loro presente avendo davanti ancora numerosi anni senza alcun reddito e senza la legittima pensione che è stata spostata nel tempo da 1 a 10 anni, o addirittura cancellata come nel caso dei “quindicenni”, anni durante i quali queste famiglie non sapranno di che vivere.
12 mesi durante i quali si sono trattate queste persone e queste famiglie nel peggiore dei modi con continue vere e proprie vessazioni e vero e proprio mobbing sociale quale quello che stiamo subendo, soprattutto, dopo l’emissione del cinico Decreto Ministeriale contenente i 3 infami paletti con i quali ci si espropria della nostra pensione, e quello della circolare dell’Inps n.35 di marzo sui cui il Ministero è intervenuto per affermarvi un’interpretazione restrittiva a proposito delle deroghe del 1992 alla legge Amato n.503 . Come è noto il danno morale è il turbamento e la sofferenza dell’animo di una persona causato da un illecito.
Una volta era legato solo al danno da reato, ma oramai da molti anni la Giurisprudenza della Suprema Corte ammette il risarcimento del danno morale anche in conseguenza dell’illecito civile.
Ciò premesso, il senso della azione civile contro il Ministero del Lavoro è quello di richiedere il risarcimento del danno morale patito dai penalizzati dalla riforma in questi lunghi mesi, causato dalla gestione negligente, imperita ed assolutamente dilettantesca di questa riforma che ha procurato allarme sociale e psicologico continuo nei soggetti colpiti dai provvedimenti in esame mediante continue dichiarazioni e controdichiarazioni formali. Addirittura, pubbliche ammissioni che si è sbagliato nel computo dei soggetti “esodati”.
A queste esternazioni si aggiungono quelle di venire alla nostra ricerca “con il lanternino” oppure quella di suddividerci fra “meritevoli” e “non meritevoli” della salvaguardia e quindi di poter vivere. Infine l’ultima confessione (di pochi giorni fa) della “impreparazione” a svolgere adeguatamente le proprie funzioni. Impreparazione che ha causato i danni che andremo a dimostrare e documentare ai giudici sicuri che vorranno darci ragione. Ragioni che il Ministero ed il parlamento non hanno voluto riconoscere nonostante l’ammissione degli errori senza tuttavia provvedere a correggerli. Anzi opponendosi (nelle forme e con gli strumenti che andremo a dimostrare) a tutti i tentativi del Parlamento volti a correggere tali gravi errori e volti a salvaguardare il futuro di decine di migliaia di famiglie gravemente compromesso da tali errori. Richiederemo un modesto risarcimento del danno patito che verseremo nelle casse di una Associazione senza scopi di lucro, che stiamo costituendo, e che avrà principalmente lo scopo di sostenere le famiglie dei colleghi che rischiano di essere ridotti all’indigenza da questa iniqua ed ingiusta riforma.
(29 novembre 2012)
Comitato Contributori Volontari Francesco FLORE Tel. 3389976878
Comitato I Quindicenni Evelina ROSSETTO