24 nov. – In Nigeria “non c’e’ nessuna guerra di religione”, le relazioni tra musulmani e cristiani sono storicamente improntate all’armonia, i media nigeriani, e internazionali, forniscono spesso un’immagine distorta del Paese.
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L’arcivescovo di Abuja, John Olorunfemi Onaiyekan, ha cercato di fare un po’ di chiarezza sulle vicende nigeriane in un’intervista rilasciata all’Agi prima di partire per Roma per partecipare Concistoro per la sua creazione a cardinale. “L’immagine che si ha della Nigeria e’ quella di una nazione in guerra, ma non e’ vero: la realta’ nigeriana e’ che le due religioni sono di casa, non sono affatto nemiche”, spiega il cardinale, che non ignora affatto i periodici scontri tra le due comunita’ nel centro-nord del Paese.
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“Dall’una e dall’altra parte”, dice Onaiyekan, “ci sono minoranze e frange estreme che dobbiamo isolare, ma la quotidianita’ e’ fatta di integrazione e rispetto”. E’ a questo punto che il vescovo ammonisce i media locali e internazionali: “mi rendo conto che le buone relazioni non fanno notizia, ma allo stesso tempo, per pigrizia e schemi precostituiti, quando accade un episodio di violenza, gravissimo, si parte subito scrivendo di scontri interreligiosi”. Senza spiegare, aggiunge il cardinale, le diversita’ etniche e il ruolo svolto “dai politici che o ignorano o strumentalizzano, per ottenere consenso, una passione fortissima tra i nigeriani come la sfera spirituale”.
Senza dimenticare “l’estrema poverta’, il disagio sociale, lo sfruttamento dei deboli, la bassa scolarizzazione, la disoccupazione giovanile, tutti fattori che esasperano le masse nigeriane”.
Per questo, dice il cardinale, “e’ fondamentale denunciare i politici senza scrupoli, migliorare le condizioni di vita delle popolazioni, eliminare, dall’una e dall’altra parte, le fazioni di fanatici”. Come ha cercato di fare Onaiykan nei lunghi anni in cui ha guidato la Conferenza episcopale nigeriana e la Can, l’associazione che riunisce i cristiani della Nigeria, adesso presieduta dal pastore Ayo Oritsajafor, fondatore di una delle migliaia di chiese autoctone della Nigeria.
La chiesa guidata da Oritsajafor ha compiuto nei giorni scorsi 40 anni di vita e ha regalato al suo fondatore un jet privato milionario. “Rispondera’ delle sue azioni ad altri piu’ in alto di me, io preferisco non commentare l’operato di Oritsajafor”, in passato coinvolto in una brutta storia di omicidio. Onaiyekan, invece, si e’ speso negli anni con il Sultano di Sokoto, Sa’ad Abubakar III, la guida spirituale dei musulmani nigeriani, in numerose e proficue iniziative di dialogo interreligioso tra le due comunita’. Entrambi sono stati tra i candidati al Nobel per la Pace 2012. “Non si puo’ essere un buon cristiano, un buon prete, un buon vescovo, non si puo’ testimoniare il Vangelo in Nigeria se si ignora l’islam, l’altra meta’ dei fedeli nigeriani, o peggio ancora se si ha un approccio negativo verso di loro”.
La Nigeria e’ il Paese piu’ popoloso dell’Africa con circa 160 milioni di abitanti, equamente suddivisi tra cristianesimo e islam. I musulmani, conclude Onaiyekan, “non sono estranei per me, sono cresciuto, come milioni di nigeriani, in mezzo a loro, tanti miei stessi familiari sono di religione islamica: avere relazioni con loro e’ naturale per me, e cosi’ spero sia un giorno anche per tutti gli altri” agi