Nigeria, arcivescovo Abuja: governo dialoghi con terroristi islamici Boko Haram

24 nov. – Un appello al dialogo con Boko Haram il gruppo terroristico nigeriano di matrice islamica e legato ad Al Qaeda, e’ stato lanciato dall’arcivescovo di Abuja, John Olorunfemi Onaiyekan.

In un’intervista rilasciata all’Agi prima di partire per Roma per partecipare al Concistoro per la sua creazione a cardinale, il presule ha affermato che “e’ difficile parlare con chi si e’ macchiato di crimini orribili, come i massacri di fedeli raccolti in preghiera in chiesa, ma c’e’ chi puo’ e deve farlo”.

Il cardinale si e’ riferito al governo nigeriano, che a suo avviso finora ha gestito “in modo disastroso quello che e’ diventato il pericolo numero uno per la nazione. “E’ anche vero”, ha osservato Onaiyekan, “che il governo nigeriano si e’ ritrovato nel 2009 davanti a una sfida senza precedenti, ma adesso e’ passato tempo sufficiente per capire come contrastare questa minaccia”.

Per il cardinale, Boko Haram e’impastato di tre elementi: “fanatismo religioso, rivendicazione politico-sociale, terrorismo misto a criminalita’: il governo ha valutato, e valuta tuttora, solo quest’ultimo aspetto”. Per Onaiyekan, infatti, “i politici nigeriani non hanno ancora capito che si deve affronatare prima di tutto il problema del fanatismo religioso: chi fa il lavaggio del cervello a chi si fa esplodere in nome di Dio? Chi e’ che incita, con prediche o omelie, nelle moschee e nelle chiese, alla violenza? Chi semina violenza oggi per raccogliere domani il terrore?”.

Ecco, secondo il prelato, da dove deve partire la strategia di contrasto al terrorismo di Boko Haram, perche’ in Nigeria, “al fianco di un islam moderato e laico, esiste anche una variante (molto minoritaria) estremista, fino ad arrivare al migliaio di uomini o poco piu’ che e’ parte integrante di Boko Haram”. E poi “la sfida piu’ difficile, sia perche’ a piu’ lungo termine sia perche’ affidata a una classe politica senz’altro poco credibile: e cioe’, rimuovere l’arretratezza e la poverta’ atavica in cui affondano le radici del malcontento popolare”.

Invece il governo, conclude il cardinale, ha reagito “solo con la violenza peggiorando le cose, scaricando la responsabilita’ sull’opposizione politica che invece potrebbe fare da tramite con il gruppo e isolare gli estremimisti”. Dal 2009 a oggi, secondo Human rights watch (Hrw), sono almeno 3mila i morti della guerra tra Boko Haram e governo: il calcolo include sia le vittime degli attacchi di Boko Haram sia dei terroristi e civili rimasti uccisi durante le operazioni dell’esercito nigeriano . agi