Arzignano: 14enne non va in moschea e lo zio gli taglia un orecchio

23 nov – ARZIGNANO. «Ieri non sono andato in moschea e mio zio si è arrabbiato moltissimo. Per punizione, mi ha tagliato un pezzo del lobo dell’orecchio sinistro con un paio di forbici».

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Lo sconcertante e drammatico racconto l’ha fatto un ragazzino africano di 14 anni, facendo vedere la ferita che iniziava a cicatrizzarsi. L’ha fatto a scuola, agli insegnanti che già in passato avevano notato delle ferite sul suo corpo e che quella mattina gli avevano chiesto perchè sanguinasse dall’orecchio.

La procura ha aperto un’inchiesta a carico di un cittadino originario dell’Africa occidentale, di 31 anni, che abita nella zona di Arzignano. L’africano – di cui non citiamo il nome per non rendere identificabile il nipote, vittima del reato – è stato iscritto sul registro degli indagati con le ipotesi di maltrattamenti e di abuso di mezzi di correzione.

I fatti risalgono ai mesi scorsi. Il ragazzino, giunto in Italia solo da qualche anno, vive con i genitori ad Arzignano. Tutta la famiglia è molto religiosa, e frequenta assiduamente la moschea e il centro di preghiera. Anche il giovane, con suo fratello più grande, va a pregare; ma è un po’ meno assiduo, e quando può svicola. Complici, va detto, anche gli impegni scolastici e la necessità di studiare. Questo atteggiamento non sarebbe per nulla digerito dallo zio paterno, che spesso si ferma a mangiare e qualche volta a dormire nell’appartamento della famiglia. E lo zio non perderebbe occasione per punire soprattutto il nipote più giovane, allo scopo di fargli capire l’importanza di frequentare la sua comunità religiosa. Sono almeno tre o quattro gli episodi di violenza ai danni del minorenne.

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