20 nov – C’e’ poca democrazia nella riforma dell’Eurozona proposta dai quattro presidenti Van Rompuy-Barroso-Draghi-Juncker e che sara’ al centro del vertice europeo di dicembre. Per questo il Parlamento europeo chiede, tra l’altro, che i presidente del futuro organo della supervisione bancaria centralizzata e del fondo salva-stati Esm riferiscano all’Eurocamera. E’ il senso di un rapporto approvato a larghissima maggioranza (482 si’, 160 no, 35 astenuti) dalla plenaria a Strasburgo.
Il testo sottolinea che per avere una ”completa” Unione economica e monetaria ed una svolta ”per un’Europa veramente federale” sono ”necessarie modifiche ai trattati’‘, anche se non immediate. Gia’ senza modifiche infatti e’ possibile avviare proposte legislative per un coordinamento fiscale col meccanismo della cooperazione rafforzata e per dare alla Ue un bilancio fondato ”totalmente su risorse proprie” e non sui contributi nazionali.
Inoltre viene posto l’accento sulla necessita’ di adottare un ”patto sociale” per non aggravare le conseguenze dell’aumento della disoccupazione nella fase di consolidamento dei bilanci. La risoluzione, preparata dalla cristiano democratica belga del Cd&V Marianne Thyssen, chiede di garantire il controllo democratico nel momento in cui si trasferisce sovranita’ agli organi europei nel coordinamento delle politiche economiche con un maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali.
Per la supervisione bancaria i deputati sostengono che il Parlamento dovrebbe avere il potere di approvare il futuro presidente dell’organismo di supervisione, che dovrebbe essere obbligato a informare regolarmente il Palamento e a partecipare ad audizioni, mentre i deputati dovrebbero avere il diritto di investigare, con vere e proprie inchieste, possibili errori nel meccanismo di supervisione.
Allo stesso modo, il presidente del Fondo salvastati, (European Stability Mechanism – ESM) dovrebbe essere confermato con un voto del Parlamento e obbligato a informarlo regolarmente. ansa