19 NOV – L’Autorità per il turismo del Qatar ha deciso di sostenere la campagna “Uno di noi” promossa da alcune donne qatarine per introdurre un codice di abbigliamento per le donne straniere in linea con le tradizioni e il codice penale dell’Emirato.
Pantaloncini corti, magliette senza maniche, vestiti che non coprano ginocchia e spalle sono fra i vestiti vietati. Nella locandina della campagna si legge “Aiutaci a preservare la cultura e i valori del Qatar. Negli spazi pubblici per favore mantieni un abbigliamento modesto coprendo spalle e ginocchia”.
Secondo quanto riportato da Doha News, l’Autorità per il turismo del Qatar avrebbe deciso di sostenere questa campagna per evitare imbarazzo ai turisti e per farli sentire benvenuti. Il codice penale dell’Emirato vieta in ogni caso un abbigliamento considerato indecente in pubblico. “Non vogliamo imporre l’hijab (vestito tradizionale del Golfo che prevede una lunga tunica e velo nero) ma solo un abbigliamento modesto che non ci costringa a vedere troppe parti del corpo quando siamo in pubblico”, ha dichiarato Najla Al-Mahmoud, organizzatrice della campagna “Uno di Noi”.
La notizia è ampiamente commentata sul web soprattutto dalla comunità di stranieri che in Qatar rappresenta il 95% della popolazione complessiva. Molti ritengono che questa campagna lanciata a giugno di quest’anno non sia compatibile con i Mondiali 2022 che si terranno a Doha e che attireranno migliaia di turisti.
Altri commentatori sul sito di Doha News e su vari social network hanno sottolineato come le donne qatarine abbiano problemi maggiori del codice di abbigliamento. Secondo quanto riportato da un rapporto dell’Autorità statistica del Qatar, la differenza di salario tra uomini e donne in Qatar è aumentato del 22,7% l’anno scorso: molte donne qatarine e straniere residenti in Qatar vengono pagate dal 25 al 50 per cento in meno rispetto ai loro colleghi uomini. (ANSAmed).