19 nov. – “Oggi in Italia siamo circa 60 milioni: diventeremo 62 milioni nel 2037 poi la popolazione tornera’ a scendere intorno al 2050, quando saremo un ‘cocktail’ di culture grazie agli immigrati che passeranno dall’attuale 7% al 17%”.
Lo ha detto il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, intervenendo alla convention “Italia + 30” organizzata dall’Istituto Piepoli. “Per allora – ha spiegato Giovannini – gli immigrati rappresenteranno il 25% della popolazione residente nel nord est ma meno del 3% nelle isole: sara’ un Paese molto piu’ concentrato al nord, nelle aree piu’ densamente produttive, e questo determinera’ tensioni sociali molto forti”.
Nel 2050 “l’Italia diventera’ sempre piu’ vecchia: gli ultrasessantacinquenni supereranno il 30% e gli ultraottantenni il 15%, e questo incidera’ non solo sul welfare ma anche sul cambiamento sociale e culturale. I giovani? Non hanno un futuro pensionistico favorevole, avendo una vita lavorativa limitata e spezzettata percepiranno un pacchetto pensionistico molto molto piu’ ridotto dei loro genitori e dei loro nonni. E il rimpianto – ha concluso il presidente dell’Istat – e’ che abbiamo la generazione giovane piu’ istruita di sempre ma la lasciamo in panchina: i ‘neet’, i giovani cioe’ che non studiano e non lavorano, sono oltre il 20%”. agi