Bilderberg ha deciso. Il dopo-Monti sarà Monti

19 nov – In non casuale coincidenza con il primo anniversario dell’insediamento di Monti a Palazzo Chigi, a Roma si è insediato, in seduta straordinaria il Club Bilderberg. Solito rituale supersegreto, solita esclusione dei non addetti ai “lavori”, solita blindatura da occhi profani. Una superloggia.

I problemi che si pongono sono di vario tipo.

1) Il ruolo attuale nel Bilderberg, di cui è membro autorevole da molti anni l’attuale premier. A che titolo questi fa il capo di governo non essendo stato eletto da noi comuni cittadini? Forse di rappresentante dei poteri forti, che più forti non si può, ben incarnati da questa misteriosa organizzazione mondialista?

2) É concepibile, nell’epoca della democrazia come trasparenza, che mezzo governo, più direttori di giornale, anchor-man, manager pubblici, vale a dire personaggi atti ad influenzare le attività economiche-finanziarie, appartengano e/o frequentino riunioni segrete come questa?

3) È lecito domandarsi come mai, essendo già stata svolta la riunione annuale del Bilderberg 2012 a Chantilly (Virginia-USA), il Bilderberg si riunisca proprio a Roma e proprio ad un anno esatto dall’investitura, da parte di Re-Giorgio, del grigiocrate Monti a capo del primo Governo “tecnico” del Paese.

Normalmente, dopo le riunioni del Bilderberg, vengono assunte dai burattini della politica internazionale importanti decisioni. E’ stato così certamente e a maggior ragione dopo questa riunione straordinaria di Roma.

Uno scrittore che ha saputo svolgere, sul tema Bilderberg, un’analisi acuta ed approfondita, Daniel Estulin, ha scritto quanto segue: “è un sistema che si autoriproduce, una ragnatela virtuale allacciata agli interessi finanziari, politici, economici ed industriali”. Noi non siamo mai stati cospirazionisti. Tuttavia è doveroso segnalare l”anomalia e la pericolosità di organizzazioni come Bilderberg e Trilateral convinti come siamo che in una vera democrazia tutto debba essere chiaro e trasparente.

La storia ci insegna, invece, quanto sia importante sapere ciò che si può intravvedere dietro le quinte dei grandi avvenimenti, e Dio solo sa se l’avvento del “Governo dei tecnici” guidato dall’uomo-Bilderberg Mario Monti non sia dovuto a scelte e manovre molto lontane dal volere del nostro popolo.

La lettura dei giornali di questi giorni ci conferma nelle nostre convinzioni, vista la cortina fumogena che è stata sparsa prima per occultare, non annunciandola, e poi per disinformare sulla riunione romana del Bilderberg. Quale migliore occasione si sarebbe potuta cogliere per porre, da parte di un serio giornalismo di inchiesta, alcuni dei quesiti sopra elencati. Per esempio, da parte di chi volesse minimamente fare emergere quali interessi si celino dietro a scelte apparentemente demenziali in campo sociale, fiscale, economico e politico che una compagine di “professori” continua a prendere sulla pelle della nostra gente.

Per non parlare, poi, delle sconcertanti dichiarazioni rese addirittura da ministri “beccati” mentre arrivano alla cena dei Bilderbergs e dichiarano candidamente di non sapere esattamente dove stanno andando… In realtà, c’è da preoccuparsi, e molto, posto che tutto lascia ritenere che questo improvviso “fuori programma” del Club a Roma sia finalizzato ad imporre sul Belpaese la seconda puntata del Governo Monti, a prescindere, ovviamente, dalla volontà dei cittadini elettori.
Opporci con tutte le nostre forze a questi progetti mondialisti è, semplicemente, un dovere civico e di democrazia.

Non è certamente un caso il fatto che Monti sia uscito alla scoperto all’indomani della cena segreta con i capataz del Bilderberg. Evidentemente, i burattinai mondialisti hanno deciso fin da ora quello che dovrà decidere il Capo dello Stato dopo le elezioni: il successore di Monti sarà Monti, punto e basta.

E’ già avvenuto in passato, persino per l’incoronamento di Presidenti degli Stati Uniti. Bilderberg e Trilateral, sono, infatti, in grado di decidere sulle leadership che stanno a cuore ai superpoteri finanziari.
E così, scegliere gli uomini di fiducia che consentano ai loro amici, per esempio, di fare shopping presso il sistema industriale e bancario di Paesi in ginocchio, come dalle recenti avances all’estero di Mario Monti.
Come si esprimerebbe la mafia “Mamma comanda, picciotto va e fa”.
D’altronde queste superlogge segrete sono, né più né meno, che una mafia finanziaria...

Mario Borghezio
deputato Lega Nord al P.E.