16 nov. – Una spedizione in Antartide alla ricerca di meteoriti, in quello che e’ un terreno privilegiato per la raccolta di materia extraterrestre per studi sull’origine e sull’evoluzione del sistema solare.
Partiranno con questo obiettivo, martedi’ 20 novembre 2012, i tre ricercatori dell’Universita’ di Pisa che sono stati inseriti nella XXVIII missione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziata dal Miur. E’ quanto si legge in una nota.
A guidare il gruppo sara’ Luigi Folco, ricercatore del dipartimento di Scienze della terra e coordinatore nazionale del progetto Meteoriti Antartiche del Pnra, che e’ al suo nono viaggio in Antartide. Con lui ci saranno due giovani studiosi dello stesso dipartimento: Maurizio Gemelli, assegnista di ricerca, e Agnese Fazio, dottoranda. Entrambi sono alla loro prima esperienza e per prepararsi hanno dovuto seguire corsi di pronto soccorso, antincendio e movimento sul ghiaccio, tenuti al Centro ENEA di Brasimone in Emilia e sul Monte Bianco.
Durante le settimane della missione, i tre ricercatori pubblicheranno un “diario” delle loro attivita’ sulla pagina Facebook dell’Ateneo: “Universita’ di Pisa – Pagina ufficiale”. Gli studiosi pisani utilizzeranno come supporto logistico la base italiana del PNRA “Mario Zucchelli”, gestita dall’ENEA, che si trova sulla costa del Mare di Ross, nella Baia Terra Nova, e che e’ aperta dalla meta’ di ottobre.
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Da qui si muoveranno per montare un campo remoto sul plateau polare a ridosso delle Montagne Transantartiche, dove si tratterranno per piu’ di due settimane alla ricerca di meteoriti, con una temperatura media che oscillera’ intorno ai -25 gradi e un vento di oltre 40 chilometri all’ora.
Le meteoriti sono in massima parte frammenti di asteroidi, comete e pianeti, ovvero corpi celesti primitivi che permettono di approfondire lo studio sull’origine del sistema solare, avvenuta circa 4,5 miliardi di anni fa. Quasi tutti i 45.000 esemplari di meteoriti presenti oggi nelle collezioni di musei e istituti di ricerca di tutto il mondo provengono dall’Antartide o dai deserti del Sahara, dell’Oman, dell’Australia, degli Stati Uniti e del Cile. Con piu’ di 30.000 campioni ritrovati a partire dal 1969 da spedizioni per ricerche sistematiche di diversi programmi nazionali – a cui vanno aggiunti i ritrovamenti sporadici avvenuti durante l’esplorazione “eroica” agli albori del XX secolo – l’Antartide rappresenta il terreno ideale per la raccolta di meteoriti.
Questo eccezionale numero di scoperte e’ dovuto all’evidente contrasto tra la crosta scura delle meteoriti e il bianco del ghiaccio, alle condizioni ambientali che, grazie al clima freddo e secco, permettono la conservazione delle rocce e, soprattutto, ai meccanismi di concentrazione che trasportano in zone ristrette, chiamate “trappole”, le meteoriti cadute sui vasti bacini del plateau polare.
Le spedizioni in Antartide a carattere nazionale sono iniziate nel 1985, mentre dal 1990 e’ partita la ricerca di meteoriti nell’ambito del PNRA. Da allora sono state effettuate dieci missioni nelle aree di ghiaccio blu della Terra Vittoria settentrionale, che hanno portato al ritrovamento di oltre 850 esemplari. Questi pezzi sono conservati ed esposti al Museo nazionale dell’Antartide che si trova a Siena. (AGI) .