16 nov – Sono quasi settanta e coprono tutti i cinquanta Stati le petizioni che promuovono la secessione dal governo centrale degli Stati Uniti. Dopo la conferma di Barack Obama alla Casa Bianca, un uomo che vive nella periferia di New Orleans ha dato il via a un fenomeno che si è velocemente diffuso in tutta la nazione, a partire da altri sette Stati del Sud: Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, North Carolina, Tennessee e Texas. Al momento, le firme raccolte per la secessione da Washington sono 675mila.
I moderni anti-unionisti si servono del portale governativo per gli appelli online nato nel settembre del 2011 che curiosamente prende il nome dall’incipit del preambolo della costituzione americana (“We The People”). Per essere disponibile nel motore di ricerca del sito aperto a tutti gli utenti, la petizione deve raccogliere almeno 150 adesioni in un mese. Per ottenere una risposta dai responsabili del Governo almeno 25mila, quota già raggiunta in un poco più di una settimana nei sette Stati.
È il Texas in prima linea, con quasi 95mile firme, nonostante il popolare governatore del Lone Star State, Rick Perry, abbia smentito il suo sostegno all’iniziativa secessionista. Molti altri gruppi di cittadini da ogni parte degli Stati Uniti hanno seguito l’esempio dei sette: con il lancio di un appello in Vermont, a oggi si registra almeno una petizione per Stato. tmnews