15 nov – La mobilitazione europea contro l’austerità costituisce un precedente ma difficilmente inciderà per un cambio di rotta. Nella memoria della giornata resta la partecipazione in 23 Paesi, lo sciopero coordinato e le violenze che hanno attraversato Italia, Spagna e Portogallo, dove si stimano in totale circa 150 feriti e oltre 250 fermati.
L’appello alla fine dei tagli e al ritorno ad un’Europa sociale, come richiesto dai sindacati, ha assunto la forma del lancio di uova contro l’ambasciata tedesca a Bruxelles. Per Angela Merkel, da più parti identificata come il bersaglio della protesta, la strada intrapresa è quella da percorrere fino alla fine.
Da Berlino la cancelliera tedesca ha affermato: “Prenderemo, certo, in considerazione le proteste, ma ciò che è necessario fare è agire sul mercato del lavoro dei Paesi in difficoltà, dando più opportunità alle persone soprattutto ai giovani, aumentando la flessibilità. Chiariremo ancor meglio questo, nei nostri colloqui con i sindacati”.
Circa 3 mila persone sono scese in piazza ad Atene. La protesta di fronte al Parlamento ha assunto la scenografica forma di un pupazzo che simboleggia il Paese, prima strattonato e poi sollevato in segno di trionfo. euronews