Si fa mandare foto per fare consulti, arrestato un finto ginecologo

14 nov – Si spacciava per ginecologo, utilizzando il nome di veri professionisti del tutto ignari, e con questa scusa contattava alcune donne, riuscendo a convincerle a compiere atti sessuali e ad inviargli, poi, tramite i canali web e di telefonia cellulare, le immagini intime delle sue vittime.

L’uomo e’ un 30enne di Matera, che il 31 ottobre e’ stato arrestato dalla Polizia Postale, su richiesta del Pm della Procura di Bologna Francesco Caleca accolta dal Gip Bruno Giangiacomo. La notizia e’ pero’ stata diffusa oggi in conferenza stampa a Bologna. L’uomo, gia’ noto per reati specifici, e’ accusato di violenza sessuale, aggravata dal fatto di essersi qualificato come pubblico ufficiale, di molestie e sostituzione di persona. Rischia fino a 12 anni di galera.

La vicenda prende il via a febbraio, quando una giovane studentessa ha denunciato di essere stata indotta da un sedicente medico ginecologo ad inviargli immagini ‘personalissime’. L’uomo l’aveva contattata, infatti, telefonicamente e convinta della sua competenza anche con riferimento a particolari personali, familiari e soprattutto sanitari che avrebbero dovuto essere noti solo all’interessata e alla struttura alla quale si era rivolta. Una volta carpita la fiducia della giovane, il falso ginecologo l’ha convita, con la scusa di un’urgente verifica clinica, a inviargli delle foto dei suoi genitali.

Nei mesi successivi altre 5 donne hanno denunciato di essere state vittime del sedicente medico. Non tutte hanno creduto al falso ginecologo, ma per il 30enne si configura comunque il tentativo del reato. Successive indagini hanno consentito di individuare almeno altre 3 vittime. Al molestatore la Polizia e’ giunta tramite l’analisi delle comunicazioni telefoniche e le verifiche dei collegamenti dati. Per il rischio di reiterazione del reato e la pericolosita’ dell’indagato, il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Sono tuttora in corso ulteriori indagini per capire come abbia fatto a carpire informazioni sanitarie delle donne e se ci siano state, come sospettano gli inquirenti, ulteriori vittime. L’ipotesi e’ che abbia raccolto le informazioni riservate anche partecipando a forum web sulle cure mediche, fingendosi una donna.

Dal profilo criminologico del sedicente medico e dai suoi precedenti specifici, spiegano gli inquirenti, sarebbe emersa “un’elevatissima capacita’ seduttiva” seppur espressa solo in forma dialettica e senza contatto fisico. Fondamentale per questa fase di indagine, ricorda la Polizia Postale, che “le donne vittime dell’uomo propongano formale denuncia per i suoi comportamenti”. adnk