12 nov – Piu’ che uno ”scippo”, per mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione, ai danni delle feste cristiane e’ in atto da anni un vero e proprio ”furto con scasso”, conseguenza della crisi nella ”trasmissione della fede” che ha fatto si’ che la ”voce delle sirene” della cultura dominante fosse piu’ forte di quella della millenaria tradizione cristiana.
Il presule ha lanciato il suo allarme intervenendo oggi pomeriggio alla presentazione del libro ”Le feste scippate. Riscoprire il senso cristiano delle festivita”’ (Ancora editore) del vaticanista di ”Avvenire” Mimmo Muolo, insieme al direttore di ”Avvenire” Marco Tarquinio.
”Sull’onda di una sempre piu’ invadente cultura dominante, il 25 dicembre e’ diventato il compleanno di Babbo Natale, Pasqua e’ stata trasformata in una ‘festa di primavera’, Ognissanti indossa le maschere di Halloween”, ha denunciato Muolo.
Per mons. Fisichella, la soluzione sta in una rinnovata assunzione di responsabilita’ da parte dei cristiani, che non devono aver ”timore” di ”recuperare l’uso di un linguaggio cristiano”: ”Guardiamo all’interno delle responsabilita’ che abbiamo – ha detto – c’e’ stato un deficit da parte di chi avrebbe dovuto trasmettere la fede”. Infatti, ha aggiunto, ”il linguaggio e’ importantissimo, poiche’ non esprime solo i nostri concetti ma crea la condizione stessa di cultura, in cui i concetti vengono recepiti”.
L’identita’ cristiana delle festivita’, secondo mons. Fisichella, non deve essere annacquata in nome di un malinteso rispetto verso le altre fedi: ”Noi – ha raccontato – mandiamo sempre in occasione delle feste di altre religioni, come per esempio in questi giorni per gli induisti, dei messaggi, ma perche’ allora si deve dire che una festa come il Natale offende persone di altri credi? Perche’, come ho potuto sperimentare io personalmente a New York, viene imposto agli operatori degli esercizi commerciali di augurare genericamente buone feste invece che buon Natale?”. asca
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