9 nov – ”Riteniamo necessario e vitale abbassare il costo della bolletta energetica, soprattutto agendo sugli oneri accessori”. Lo ha spiegato il vice presidente di Confindustria, Aurelio Regina, durante un’audizione al Senato sulla strategia energetica nazionale.
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”Le imprese italiane – e’ l’analisi di Regina – pagano l’energia quasi il 40% in piu’ rispetto agli altri paesi europei, questo differenziale rappresenta un forte handicap competitivo, ancora piu’ pericoloso in questa fase di crisi’‘.
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Il vice presidente di Confindustria ha poi lanciato l’affondo sugli incentivi: ”Le imprese italiane pagano in totale 4 miliardi in piu’ di extra-costi all’anno derivanti da un’inestricabile giungla di incentivi. Riteniamo che si debba e si possa ridurre drasticamente l’impatto di questi incentivi, adottando una logica che premi l’efficienza e non la rendita, occorre delineare una strategia organica e strutturale, evitando di continuare ad agire con interventi parziali e congiunturali sui singoli settori senza alcuna visione d’insieme”.
Regina ha poi spiegato che e’ il momento di dare incentivi che finanzino una filiera tecnologica italiana e non imprese straniere. ”L’energia e’ un tassello fondamentale della politica industriale di un paese. Con l’adozione della Strategia energetica nazionale il Governo ha posto la prima pietra, rimediando a decenni di mancate scelte”, ha aggiunto.
Confindustria esprime quindi ”una valutazione positiva sul testo, con opportune modifiche si potra’ dare un piano di fondo del quale il nostro paese ha grande bisogno”.
Regina ha spiegato, infatti, che ”risulta necessario chiarire l’orizzonte temporale di riferimento della strategia: un orizzonte temporale di 8 anni puo’ risultare in taluni casi adeguato, in altri assolutamente insufficiente per finalizzare gli obiettivi”. Oltre a questo e’ opportuno che ”la Sen, che al momento e’ una sorta di linea d’indirizzo senza forza legislativa, possa essere tradotta in provvedimenti concreti e vincolanti anche per i governi futuri”. ansa