8 nov – Roberto Saviano ha vuto un’idea. In questi tempi di antipolitica, di sfiducia nei confronti dei partiti, ci vuole un esempio positivo. Ecco allora che tira fuori dal suo cappello a cilindro Yvan Sagnet, camerunense, studente di economia a Torino, l’uomo che ha guidato la rivolta degli immigrati che, schiavi dei clan, erano impiegati nelle campagne pugliesi nella raccolta dei pomodori (venivano pagati 3 euro l’ora): grazie a lui, nel 2011, venne istituito in Italia il reato di caporalato.
Ebbene l’idea di Saviano è questa: candidare il bracciante-ingegnere a sindaco di Castelvolturno. “Gli immigrati non vengono qui solo a fare lavori che gli italiani rifiutano – dice Saviano dalle telecamere di ‘Che tempo che fa’- ma anche a battersi per diritti che noi non difendiamo più”.
E ancora: “Il consiglio comunale di Castelvolturno è sciolto da mesi per camorra. Territorio difficile, con una presenza enorme di mafia nigeriana. Ma è anche una terra laboratorio. E Ivan sarebbe un ottimo candidato sindaco”. Ivan da parte sua chiede più controlli, più legalità, più collaborazione con gli ispettori. Ma chiede, innanzitutto, che chi nasce nel nostro Paese – figlio di immigrati – possa essere e sentirsi italiano.
Fonte: liberoquotidiano