7 nov – La situazione delle famiglie e’ giunta al limite. Sono sempre di piu’ gli italiani che, per colpa della crisi e della disoccupazione galoppante, non hanno piu’ i soldi per mangiare e devono rivolgersi agli enti caritativi per un pasto gratuito o un pacco alimentare. Lo dimostrano anche i dati diffusi da Agea, che fotografano un aumento preoccupante del numero degli indigenti, in crescita del 33 per cento tra il 2010 e il 2012. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando il rapporto dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura presentato oggi con il ministro Catania.
Crisi, Coldiretti: 3,7 mln di italiani in mense dei poveri nel 2012 (+9%)
Aumenta la povertà, 3 ore di fila per un po’ di pane gratis
”Oggi sono quasi 3,7 milioni gli italiani che contano sul piano di aiuti attuato da Agea sulla base dei fondi Ue – ricorda la Cia- Un piano fondamentale di welfare che l’Europa vorrebbe pero’ smantellare a fine 2013. Ma noi sosterremo ogni azione e iniziativa messa in campo dal governo per mantenere in vita questo programma, che diventa ogni anno piu’ indispensabile.
Contemporaneamente, e’ necessario intervenire per invertire questa spirale negativa dei consumi. Perche’, oltre al numero di indigenti, oggi aumentano anche coloro che fanno fatica ad arrivare a fine mese – osserva la Cia – Gli italiani, infatti, sono sottoposti al fuoco incrociato degli aumenti del carico fiscale e delle tariffe energetiche, mentre cala il reddito disponibile. Una congiuntura che ben due famiglie su tre ora possono affrontare solo con tagli radicali alla spesa, compresa quella per la tavola”.
”Quasi la meta’ delle famiglie oggi riduce le quantita’ acquistate, soprattutto per quel che riguarda ortofrutticoli (il 41,4 per cento), carne rossa (il 38,5 per cento) e pane (il 37 per cento). Inoltre – continua la Cia – e’ indicativa la crescita esponenziale di chi compra prevalentemente nei discount (28 per cento) e di chi invece abbandona i grandi brand per marche sconosciute, ma convenienti: i cosiddetti prodotti di primo prezzo, oggi nel carrello del 32 per cento degli italiani”.