1 agosto – Ciò che “abbiamo in mente è una sorta di intervento da parte dell’Efsf, dell’Esm e della Bce in varie combinazioni”, in modo che i Paesi virtuosi possano eventualmente avere la possibilità di ricevere una boccata d’ossigeno, spiega Monti in un’intervista a un giornale finlandese, spiega la ratio del meccanismo anti-spread.
Crisi, Monti: l’Italia in questo momento non ha bisogno di aiuti europei
Poi, nel corso della conferenza stampa congiunta con il primo ministro Jyrki Katainen, afferma: “Aiuti potrebbero essere necessari, forse in relazione alla lentezza con la quale i mercati comprendono gli sforzi compiuti e i risultati raggiunti“. Il premier italiano sottolinea anche che l’aiuto non sarà necessario per un “salvataggio” del paese ma per allentare la morsa dello spread. Se ci fosse “una migliore governance per la stabilità del mercato del debito” così come deciso al Vertice Ue “allora l’Italia sarà aiutata de facto”, aggiunge Monti, facendo notare come la sola creazione di un efficace ‘scudo’ anti-spread aiuterebbe i Paesi con alti tassi di interesse.
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Per affrontare la crisi dei debiti sovrani i Paesi devono proseguire sulla strada delle riforme intrapresa, ma serve anche una “soluzione europea” che dia il tempo ai mercati di valutare i progressi fatti dai governi. Così il premier finlandese Katainen, in conferenza stampa congiunta con Monti. ansa