1 nov – Il consiglio d’amministrazione dell’Università di Pisa ha deciso di raddoppiare le indennità di carica di rettore, Massimo Mario Augello, del prorettore e dei capi delle unità dipartimentali.
Secondo quanto hanno denunciato sindacati e associazioni studentesche, al posto dei 50mila euro lordi annui percepiti fino ad oggi, il rettore riceverà, oltre allo stipendio da docente ordinario, altre 95mila euro.
Il prorettore passa da 20 a 38mila euro, i dirigenti delle unità dipartimentali da cinquemila a 9.500 euro. Il gettone di presenza al cda passa da 200 a 500 euro. Ovviamente è scoppiata la polemica.
LA REPLICA – Attraverso l’ufficio stampa, l’università pisana fa sapere che l’aumento delle indennità è il frutto di una manovra più complessa. L’ateneo è stato infatti riorganizzato secondo i principi della riforma Gelmini. Le 11 facoltà e i 48 dipartimenti sono scomparsi, lasciando il posto a 20 unità dipartimentali. Un’operazione che ha consentito di risparmiare fino al 20% del bilancio. «Di contro – spiega l’ufficio stampa – il carico di lavoro di rettore, prorettore e direttori è aumentato notevolmente».