29 ott – Rifiuti tossici spacciati per concime: è quanto scoperto dalla polizia a Trentola Ducenta, Caserta, dove un terreno trasformato in una discarica per rifiuti tossici è stato sequestrato questa mattina. L’operazione è stata eseguita dalla Squadra mobile di Caserta con ordinanza emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della locale procura antimafia.
Secondo le indagini nel terreno, nella disponibilità del 61enne imprenditore Elio Roma, venivano depositati rifiuti industriali altamente tossici provenienti da fabbriche, anche del nord Italia con la complicità del clan dei Casalesi; niente di nuovo sotto il sole insomma.
Secondo diversi pentiti del clan casertano, riporta Il Corriere del Mezzogiorno, Roma sarebbe vicino alla fazione Bidognetti dell’organizzazione camorristica. Roma è accusato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, disastro ambientale, reati aggravati dal fine di agevolare il gruppo Bidognetti.
Insieme a lui e per gli stessi reati è anche indagato dal maggio scorso Nicola Mariniello, a cui sono già stati sequestrati 20mila metri quadrati di un sito usato sempre per lo stoccaggio di rifiuti tossici secondo le indagini.
Gli investigatori della polizia fanno sapere che gli scarti tossici anziché essere trattati nell’impianto di compostaggio gestito dalla RFG, società di cui è titolare il figlio di Roma, andavano a finire nei terreni agricoli del Casertano con la collaborazione del clan dei Casalesi e anche di alcuni contadini compiacenti che in cambio avrebbero ricevuto soldi per tenere la bocca chiusa.
Ad altri contadini invece veniva detto che si trattava di concimi e fertilizzanti per i loro terreni. Gli accertamenti sui siti sotto sequestro e su quelli vicini hanno mostrato un preoccupante livello di contaminazione da cadmio, arsenico, idrocarburi pesanti, stagno e altre sostanze tossiche e nocive.
Fonte Il Mattino