BEIRUT, 26 ott – Migliaia di siriani fuggiti in Libano in cerca d’un riparo dalle violenze nel loro Paese sono tornati nelle ultime ore in Siria per il timore sempre più concreto che la tensione contagi il vicino Paese dei Cedri.
E’ un segnale di improvvisa controtendenza rispetto all’esodo di decine di migliaia di profughi siriani giunti in Libano dal maggio 2011. Lo riferiscono i giornali diffusi a Beirut, mentre testimoni confermano all’ANSA stamattina di un notevole affollamento alla frontiera tra i due Paesi. Il valico principale di confine, quello di Masnaa-Jdeide, è stato attraversato solo nelle primissime ore della giornata da almeno 3.000 siriani di ritorno dal Libano, hanno precisato i testimoni. Ieri, stando ai quotidiani, erano state circa 10.000 i profughi che avevano varcato il confine verso il territorio siriano.
Secondo diversi osservatori, molti pero’ rientrano anche per la Festa islamica del sacrificio che comincia domani (per una delle scuole sciite comincia oggi) e si conclude domenica.
Eppure, a parte il perimetro cittadino di Damasco, le condizioni di sicurezza in Siria non vanno migliorando, ma peggiorano e si registrano continui scontri tra ribelli e governativi e incessanti bombardamenti aerei in numerose località del Paese.
Nei giorni scorsi, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati aveva affermato che i profughi siriani in Libano avevano superato quota 100.000. Molti di questi sembrano ora voler tuttavia lasciare il Libano per timore che gli episodici scontri armati dei giorni scorsi, seguiti all’assassinio venerdì scorso di un alto responsabile dell’intelligence libanese, possano ripetersi con maggiore violenza. (ANSAmed).