25 ott – Sono quattro i rinvii a giudizio per abuso di ufficio e truffa nell’ambito dell’inchiesta sulla procedura amministrativa che aveva portato, a Catania, all’affidamento senza gara dell’appalto per l’informatizzazione del Presidio territoriale di assistenza (Pta) di Giarre, assegnato alla Solsamb srl, società guidata da Melchiorre Fidelbo, marito di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd. Oltre a Fidelbo, ci sono anche il manager l’ex direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Catania Giuseppe Calaciura, il direttore amministrativo dell’Asp Giovanni Puglisi e il manager dell’Asp etnea Antonio Scavone.
Il legale di quest’ultimo, l’avvocato Carlo Galati, sottolinea come il suo assistito sia “totalmente estraneo alla vicenda ed è documentalmente provato che lo è. Spero che il dibattimento chiarisca inequivocabilmente quanto abbiamo già dimostrato perché è tutta documentazione cartacea prodotta al gip che attesta la linearità del comportamento del dottore Scavone”.
Gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari erano stati firmati dal procuratore Michelangelo Patanè e dal sostituto Alessandro La Rosa, e sono stati notificati dalla Guardia di Finanza. Al centro dell’inchiesta la stipula della delibera 1719 del 30 luglio del 2010 che autorizzava l’Asp di Catania a stipulare un convenzione con la Solsamb per il Pta di Giarre che, secondo l’accusa, sarebbe stata redatta “senza previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna”, come prevede la normativa regionale. adnk