Rifiuti, rimborsi Iva: class action Altroconsumo contro Hera-Iren

L’associazione si muove e invia 67 diffide; in ballo 2 miliardi di euro

BOLOGNA, 23 ott –  – Due class action, una contro Hera e una contro Iren, per riavere i soldi dell’Iva (non dovuta) pagata sulla Tia, la tariffa d’igiene ambientale. Le promuove in Emilia-Romagna l’associazione Altroconsumo, che ha preparato altre ‘cause di massa’ anche nel resto d’Italia.

In tutto (contando le due dell’Emilia-Romagna) ce ne sono otto, contro altrettante utility, per un totale di due miliardi di euro che devono tornare nelle tasche dei cittadini. Una cifra enorme, che Altroconsumo in una nota spiega essergli stata comunicata direttamente dalla direzione generale delle Finanze del ministero dell’Economia. Intanto, la petizione online per chiedere la restituzione dell’Iva non dovuta ha già raccolto 35.000 adesioni. Oltre che contro Hera e Iren, i cittadini riuniti da Altroconsumo faranno causa all’Ama (Roma), alla Quadrifoglio (Toscana), all’Aamps (Livorno), a Trenta (Trento e Rovereto), a Veritas (Venezia) e Contarina (Veneto).

L’Iva sulla Tia “non era dovuta- spiega Altroconsumo nella nota- come scritto dalla Corte Costituzionale nella sentenza del 2009″. L’associazione dei consumatori ha deciso quindi di passare ai fatti e presentare una class action temendo di non vedere i rimborsi. Dalla direzione generale Finanze, infatti, ai rappresentanti di Altroconsumo sarebbe stato spiegato che per il momento i soldi non saranno restituiti, perchè “l’interesse generale sul rispetto del vincolo di bilancio deve prevalere sul seguire la legge”.

L’associazione dei consumatori non ha perso tempo e ha inviato 67 diffide, di cui 56 dirette alle principali aziende e altre 11 ai Comuni che gestiscono direttamente la Tia. Nella diffida si intima di sospendere la riscossione dell’imposta e di rimborsare i cittadini.

Altroconsumo, se si è già mossa avviando le class action, invita i cittadini che abbiano diritto a rimborsi a farsi avanti per aderire. E’ disponibile un numero verde (800.18.99.72), chiamando il quale i cittadini potranno ottenere un modulo di richiesta di rimborso da inviare alla municipalizzata o al Comune di riferimento dove sia adottata la Tia.

Altroconsumo chiede “più trasparenza ed efficienza da parte del Fisco”, perchè “i rimborsi sono un atto dovuto e il Governo deve vigilare sull’applicazione delle leggi e sulla diffusione delle informazioni circa le agevolazioni che di diritto spettano al contribuente”, dichiara Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo. dire.it