23 ott – “Segnali di sofferenza permangono dal lato delle famiglie: nel secondo trimestre il loro potere d’acquisto si è ridotto dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre del 2011, portando al 3,5% la perdita di potere d’acquisto rispetto ai primi sei mesi del 2011″.
Il presidente dell’Istat ha aggiunto che la propensione al risparmio delle famiglie ha toccato “il minimo storico assoluto”. L’aumento dell’Iva, incluso nella Legge di Stabilità, “interesserà prezzi di beni e servizi relativi a quasi l’80% della spesa per consumi”.
“Le famiglie con figli, in particolare se minori, risultano avere benefici inferiori rispetto alla media del quintile di appartenenza”. Ha detto Giovannini parlando della riduzione dell’Irpef e del taglio delle detrazioni, previsti nel ddl Stabilità, in un’audizione alla Camera.
“Il risultato – ha spiegato il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini – dipende dal più alto rapporto fra il numero di persone che generano spese deducibili e detraibili e il numero di percettori che caratterizza queste famiglie. Le modifiche dell’Irpef penalizzano i primi e attribuiscono vantaggi solo ai secondi, attraverso la riduzione delle aliquote”.
Giovannini rileva anche che “lo svantaggio relativo delle famiglie con figli risulta più evidente se questi sono di minore età, o comunque ancora impegnati negli studi o non economicamente autosufficienti, poiché si lega al fatto che la cura dei figli riduce le probabilità di occupazione delle madri (e, per quelle occupate, costituisce un ostacolo al conseguimento di maggiori guadagni)”.ansa