Turchia: Noto pianista Fazil Say a processo per offesa a Islam

18 ott. – E’ iniziato oggi in Turchia il processo a Fazil Say, pianista di fama internazionale, finito alla sbarra per “insulto ai valori religiosi”, ovvero all’Islam. Rischia fino a 18 mesi di carcere. Fuori dal tribunale, ad Istanbul, un centinaio di militanti dei diritti umani hanno accompagnato l’arrivo del musicista con una piccola manifestazione. “Fazil Say non è solo!”, scandiva uno striscione.

Turchia: Insulti all’islam, pianista Fazil Say rischia la prigione

Il quarantaduenne Say è stato denunciato per aver inviato, lo scorso aprile, tramite Twitter alcuni commenti che hanno urtato la sensibilità degli utenti più conservatori della rete. Il pubblico ministero ha così aperto un procedimento per insulto all’Islam, ritenendo i Tweet del musicista noto per posizioni di ateismo militante o “potenzialmente pericolosi per l’ordine pubblico”.

In uno di questi messaggi Fazil Say ironizzava su un richiamo alla preghiera islamica durato solo 22 secondi, dicendo che forse il muezzin lo aveva accorciato per tornare dalla sua donna o ad una bottiglia di liquore. In un altro Tweet, quello che ha provocato le ire di chi lo ha denunciato, si chiedeva se il paradiso descritto da alcune interpretazioni più moderate del Corano, con fiumi di vino e vergini, fosse un bar o un bordello.

Il pianista ha respinto con forza le accuse, spiegando tra l’altro che non si trattava di messaggi spediti da lui, ma da altri e postati sul suo profilo tramite il meccanismo di inoltro del re-tweet. Oggi, sempre tramite Twitter, ha ribadito il suo “stupore” per le accuse e per dover comparire davanti ai giudici. “Rappresento il volto moderno della Turchia con la mia arte in tutto il mondo e ora devo essere processato”, ha scritto.  (tmnews)