17 ott – “Nessuna polemica con il mio segretario”, si affretta a precisare Massimo D’Alema, ma una cosa è certa: “Non sono finito. Se c’é qualcuno che crede che io ormai sia un cane morto, credo proprio che in termini di consensi reali, nel partito e nel Paese, si stia sbagliando. E se ne accorgerà”.
E’ quanto afferma a Repubblica l’ex premeir e presidente del Copasir, che alla domanda se si candiderà o no, replica: “Valuteremo insieme, nelle sedi deputate e al momento opportuno. Quello che mi sta a cuore, adesso, è difendere la mia, la nostra storia. Noi abbiamo governato questo Paese, noi lo abbiamo portato in Europa“.
“Non è Bersani che decide” – “Non decide Bersani”, spiega poi l’ex premier sul destino della sua candidatura, “ma il partito, questo prevede lo statuto. Il segretario non mi ha assolutamente scaricato. Non è il capo che fa le liste. Bersani ed io la vediamo esattamente allo stesso modo”. D’Alema ricorda quindi che a decidere sono i dirigenti, per cui, aggiunge, con Bersani “non c’é nessun disaccordo, nessuna polemica, il segretario ed io la vediamo allo stesso modo. Il resto sono chiacchiere, illazioni”. tiscali