15 ott – È iniziata una raccolta di firme nel partito per chiedere a D’Alema di ricandidarsi: avversario storico di Veltroni sin dai tempi del Partito Comunista, sembra proprio che sia rimasto spiazzato dalla mossa del ‘rivale’ (Veltroni ha infatti deciso di rinunciare alla candidatura) , e starebbe rimuginando sul da farsi.
E’ tanta la pressione dal basso, non soltanto da Matteo Renzi e i suoi rottamatori, affinché il Partito Democratico dia un segnale di rinnovamento e che possa influenzare anche gli altri partiti, ed il dubbio tormenta in queste ore i maggiorenti del Pd. ‘Mi si nota di più se non vengo o se vengo e me ne sto in disparte?‘: siamo certi che l’eterno dilemma di Nanni Moretti funesterà anche in questa occasione per lungo tempo la sinistra italiana. Il dibattito può cominciare…
Della raccolta firme ci parla il messaggero
«Basta divisioni e personalismi. Parta dal Sud la sfida per il governo», l’assunto. «Per noi D’Alema è punto di riferimento in questa battaglia», il fondamentale corollario. Queste le parole chiave dell’appello (circa 600 le firme in calce) pubblicato oggi sul quotidiano del Pd, l’Unità.
L’obiettivo dei firmatari (dirigenti democratici, certo, ma soprattutto esponenti della società civile, imprenditori, professori, sindaci), che peraltro non hanno chiesto all’Unità un articolo, ma comperato spazio a pagamento.
Sintesi del testo: D’Alema è una risorsa della sinistra e del Paese, sta subendo una dose massiccia e continuata di attacchi immotivati e ingiusti (leggi: da Matteo Renzi). Il Pd, i giornali, la politica, non lo difendono? Bene, vorrà dire che lo difendiamo noi. A viso aperto. Noi seicento firmatari pensiamo che Massimo possa dare ancora tanto (alla sinistra e al Paese, appunto) e vi spieghiamo le ragioni di una sua ricandidatura. Fine. Seguono, in calce, le seicento firme a difesa del primato della politica.
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/pd_dalema_renzi_veltroni/notizie/225500.shtml
600 firme? Ma con questi numeri non sarebbe il caso di farsi da parte?
