“Piccola e povera”, Marpionne non tocchi Firenze

FIRENZE, 12 ottobre 2012 – di: Fiamma Nirestein Quando ero una ragazzina Firenze era ancora più piccola e più povera, e la mattina presto, prima di andare a scuola scendendo dal 17, quando facevo delle quotidiane levataccia per visitare il Battistero o Santa Croce prima della campanella del Liceo Galileo, io sapevo che ero, essendoci nata, la persona più fortunata del mondo. Piccola.. povera… chissà che ha voluto dire Marchionne, non sono misure per il genio umano, non per le orme di Michelangelo e di Lorenzo, non per l’invenzione del Rinascimento, non per le immensita’ della cupola del Brunelleschi, un ufo che ha trasportato sulla Terra l’immensita’ del creato e ancora non si capisce come possa essere qui a darci tanto lustro e tanta ispirazione.

Chissà che vita miseranda avrà fatto il Ghiberti lavorando per trentasei anni (tanto ci mise) a fare le Porte del Paradiso, le strade erano certo sporche e affamate, certo ci razzolavano le galline e persino le scrofe, ma a lui, a Firenze, credo che non gliene importasse niente, come a Michelangelo non importava un fico di coricarsi tutto coperto di polvere di marmo su un pagliericcio… Sapevano già che Firenze è ben altro, era la loro ispirazione e la loro interione armonia.

Certo, è uno sgarro il turismo di massa, l’artigianato cinese, la confusione che nessuno ha mai saputo regolare nonostante i vari tentativi, fra cui l’ultimo quello di una salutare zona blu. Ma è tuttavia uno snobismo micidiale, maggiore ancora di quello dei fiorentini, più grande di quello del suo maglioncino blu, per altro simpatico, quello di Marchionne che non si accorge altro che dell’evidente, e irrisolto in tutto il mondo, graffio della modernità di massa; che non ricorda che ogni e qualsiasi Rinascimento si chiama così derivando il suo nome da quello fiorentino e non gli tributa rispetto. Lui che è un araldo della creatività, della dimensione internazionale, della fama dell’Italia all’estero… ma chi ne dona di più di Firenze? Spero non gli sarà difficile capire che non c’è retorica da parte mia nel dire che non ignoro le cartacce delle pizze a taglio che i turisti lasciano cadere a quintali in Via Calzaiuoli o sotto Palazzo Pitti, ma che la mia interiore asimmetricità donatami dalla pietra serana in età infantile non ne viene scalfita. Firenze avrà tanti difetti, ma sono gli stessi del mondo che egli ama, e sotto, al di là palpita un’eccellenza immortale che la salvano dalla piccolezza, dallo sporco.

Fiamma Nirestein sarà a Firenze per l’incontro:

Israele, la primavera araba e l’Occidente smarrito

Colloquio-intervista tra l’On. Fiamma Nirenstein, giornalista,
Vice-Presidente della Commissione Esteri Camera dei Deputati,
Presidente dell’International Council of Jewish Parliamentarians
e Paolo Ermini, direttore del Corriere Fiorentino

Coordina Luciano Pallini, Presidente Associazione Amici d’Israele della Toscana

Firenze venerdì 19 ottobre 2012 ore 16.30 Grand Hotel Mediterraneo
Lungarno del Tempio, Sala Americhe, Centro Congressi “il Globo”