9 ott – I terreni agricoli comprati dalle multinazionali nei Paesi in via di sviluppo potevano produrre cibo per un miliardo di persone, se non fossero stati usati per biocarburanti o abbandonati per motivi speculativi. Lo ha calcolato l’Ong Oxfam, che ha presentato oggi un rapporto che punta il dito anche sulle politiche della Banca Mondiale.
Accuse a Barclays, Goldman Sachs e Morgan Stanley: “Speculazioni sul cibo”
Europarlamento non blocca speculazioni su prodotti agricoli. Le limita
”Piu’ del 60% degli investimenti in terreni agricoli dall’estero tra il 2000 e il 2010 sono avvenuti in paesi con gravi problemi alimentari – si legge nel documento – ma due terzi di questi investitori esportano tutto quello che producono, e nel 60% dei casi sono coltivate piante utilizzate per i biocarburanti in Usa e Ue, quando non sono lasciate incolte per far salire i prezzi di alcuni prodotti”.
L’organizzazione ha chiesto alla Banca Mondiale di smettere di finanziare queste acquisizioni di terreno: ”Il supporto a questi progetti e’ stato di 6-8 miliardi di dollari l’anno – scrivono gli autori – ma senza nessun controllo sull’uso fatto dei terreni. Dal 2008 ci sono gia’ state 21 azioni legali da parte delle comunita’ locali contro l’istituto, accusato di violare i loro diritti”.