9 ott – In Italia il tasso di disoccupazione potrebbe essere piu’ alto di quello ufficiale. Lo scrive la Bce nel rapporto ”Il mercato del lavoro dell’Eurozona e la crisi”. Il rapporto considera anche gli ”scoraggiati”, cioe’ persone disponibili a lavorare ma che hanno smesso di cercare occupazione perche’ convinti di non trovarla. Si tratta di un esercito che, a causa della crisi, aumenta costantemente il numero delle reclute. ‘
‘L’Italia e’ un chiaro esempio di come le cifre ufficiali sulla disoccupazione possano sottostimare la sottoutilizzazione della forza lavoro”, e’ scritto nel rapporto della Bce. Guardando ai dati del 2010, quando il tasso di disoccupazione era intorno all’8,4%, ”l’inclusione dei lavoratori scoraggiati renderebbe il tasso di disoccupazione italiano il sesto piu’ elevato dell’Eurozona al 12,5%, 4,1 punti in piu’ del tasso ufficiale di disoccupazione”, scrive la Bce.
Per l’Eurotower, in Italia i lavoratori scoraggiati sono concentrati nel Sud e nelle isole, ”probabilmente riflettendo le poche prospettive di lavoro in quelle aree”. La Bce ricorda come l’Istat abbia recentemente iniziato a rilevare gli scoraggiati che, pur non essendo inclusi nel calcolo del tasso di disoccupazione, offrono una fotografia delle persone che, pur disponibili a lavorare, hanno rinunciato a cercare una occupazione in quanto convinti di non riuscira a trovarla.
Secondo i dati Istat, l’esercito degli scoraggiati contava 1.287.000 persone nel 2007, prima della scoppio della crisi economica e finanziaria, per poi salire a 1.504.000 nel 2007 e a 1.664.000 nel secondo trimestre di quest’anno. Insomma gli scoraggiati, 1.664.000 nel secondo trimestre del 2012, sono un numero piuttosto considerevole in rapporto ai disoccupati che ad agosto erano circa 2,7 milioni, pari a un tasso di disoccupazione del 10,7%. Se dunque le due grandezze (scoraggiati e disoccupati) fossero sommate il tasso di disoccupazione, secondo lo schema di analisi proposto dalla Bce, sarebbe vicino al 15%. AGI