L’Euro è sopravvalutato ed il rigore imposto da Germania a alleati è la sua rovina

ROMA, 25 Sett – Da più parti ci si domanda se Monti sarebbe disposto a candidarsi come prossimo capo dell’esecutivo. Ma dovrebbe fare un sacrificio: dovrebbe proporre un programma che illustrerò qui sotto. Ha fatto alcune cose buone, poi si è fermato. Ha avuto il coraggio di dire che ha portato finora molti provvedimenti che hanno creato sofferenza al popolo. Ecco quello che dovrebbe comunicare agli italiani:

1) dovrebbe ricordare agli italiani che siamo entrati nella “moneta euro” che all’inizio era quotata solo 85 centesimi di dollaro;

2) dovrebbe spiegare che non sembra credibile che l’euro che è la moneta di molti Paesi che, insieme hanno un PIL pari a 80% del PIL degli USA, sia valutata un 30% in più del dollaro;

3) che sembra che la Porsche abbia spostato negli USA la produzione di alcuni suoi modelli che costano un 30% in meno di quelli costruiti in Germania; e che la Fiat abbia risanato l’azienda, acquistando la Chrysler in fallimento, risanandola e risanando la società Fiat;

4) allora dovrebbe avere il coraggio di dire che l’euro è sopravvalutato, che la politica di RIGORE IMPOSTA DALLA GERMANIA E I SUOI ALLEATI E’ LA ROVINA DELL’EURO; avrebbe un buon testimone nel Nobel dell’Economia Paul Krugman che dichiara che questa politica equivale alla terza volta che la Germania distrugge l’Europa, per il timore di una inflazione che sarebbe si e no del 30% (mai paragonabile a quella della Repubblica di Weimar degli inizi degli anni 20, quando un chilo di pane costava un milione di marchi);

5) dovrebbe avere il coraggio di denunciare che “DER SPIEGEL” (il più letto periodico tedesco) aveva già denunciato a maggio che l’Italia non aveva le carte in regola per entrare nell’euro (non aveva il Debito Pubblico in regola) ma Kohl e Mitterrand hanno deciso che se non fosse entrata l’Italia (terza potenza industriale in Europa) non si sarebbe fatto l’euro;

6) poi “Der Spiegel” ha dato, un altro avviso:«Con un’uscita dall’Euro e un taglio netto dei debiti la crisi interna italiana finirebbe di colpo. La nostra invece inizierebbe proprio allora. Una gran parte del settore bancario europeo si troverebbe a collassare immediatamente. Il debito pubblico tedesco aumenterebbe massicciamente perché si dovrebbe ricapitalizzare il settore bancario e investire ancora centinaia di miliardi per le perdite dovute al sistema dei pagamenti target 2 intraeuropei. E chi crede che non vi saranno allora dei rifiuti tra i paesi europei, non s’immagina neanche cosa possa accadere durante una crisi economica così profonda. Un’uscita dall’euro da parte dell’Italia danneggerebbe probabilmente molto più noi che non l’Italia stessa e questo indebolisce indubbiamente la posizione della Germania nelle trattative. Non riesco ad immaginarmi che in Germania a parte alcuni professori di economia, statali e in pensione, qualcuno possa avere un Interesse a un crollo dell’euro».

7) Poi dovrebbe ricordare agli italiani che un altissimo funzionario del Ministero del Teoro italiano ha scritto: “Intanto gioverebbe ricordare che siamo entrati nell’euro per mano dei tedeschi, anche se non avevamo le carte in regola, dopo avere accettato un progetto di deindustrializzazione che ha reso poveri noi e ricchi loro.E ora non usciamo dall’euro per non distruggere Berlino”..Lo dice chiaramente NINO GALLONI, altissimo funzionario del tesoro all’epoca del sesto Governo Andreotti, in una intervista.C’è un video su You Tube di circa un’ora in cui Galloni ben spiega la vicenda.

A questo punto potrebbe affermare: “MI PARE CHE CI SIANO ABBASTANZA MOTIVI PER CREDERE CHE TRA IL CROLLO DELL’EURO E UNA SUA MEDIA SVALUTAZIONE, SIA PREFERIBILE LA SECONDA IPOTESI.

MA SE NON SI VOLESSE SVALUTARE L’EURO, ALLORA L’ITALIA DECIDA DI USCIRE DALLA PRIGIONE DI UNA VALUTA CHE NON POSSIAMO GOVERNARE”.

Poi dovrebbe dichiarare che: “una revisione della spesa pubblica va fatta, con la messa in funzione di misure di abbattimento delle “spese truffaldine” (che permetterebbero miliardi di risparmi ogni anno) e con l’attuazione delle norme sul “Federalismo Fiscale”. La legge già approvata, impone la creazione dei “Decreti di attuazione” che l’attuale Governo tecnico intende emanare SUBITO”.

E subito, usando il sistema dei “Decreti Legge” provvederà ad emanare quei provvedimenti di equità che gli italiani si aspettano da un “Ministero tecnico” che dovrebbe fare quello che i politici non sanno fare O CHE FORSE NON VOGLIONO FARE”.

Faccio l’elenco dei provvedimenti:

A) se è vero che la CORRUZIONE costa dei punti di PIL all’anno (MILIARDI DI EURO DI RISPARMI) il Governo farà un coraggioso provvedimento contro la corruzione. E QUI DOVREBBE DIRE: “E POI VEDIAMO CHI VOTA CONTRO”.

B) si faccia una legge elettorale con “collegi uninominali con elezione (se necessario) a doppio turno”; “POI VEDIAMO CHI VOTA CONTRO”.

C) si faccia un provvedimento che stabilisca che le cause minori in diritto civile siano tutte demandate ai “conciliatori” che decidono con verdetto inappellabile. Chi vuole adire il “giudice togato” deve sapere che il soccombente verrà condannato a pagare le EFFETTIVE spese del giudizio (Giudice, segretari, cancellieri e collaboratori, con listino dei costi a ore). “POI VEDIAMO CHI VOTA CONTRO”.

A quel punto Monti dovrebbe avere il coraggio di dire che con la creazionedi nuovi euro il risanamento dei conti della Spagna (e sicuramente dell’Italia) non sarebbero più a carico degli altri Paesi dell’eurozona, ridarebbero una ripresa all economie, renderebbero più agevoli le dismissioni di beni statali (e comunque pubblici) per abbassare il debito;

B) in un clima di ripresa di speranza di poter migliorare una situazione oggi opprimente, sarebbero pure accettabili provvedimenti che non facciano crescere i prezzi (c’è l’obbligo di pareggio di bilancio in Costituzione).

Ma a questo punto Monti dovrebbe annunciare che se non si accetta di svalutare l’euro (ricordare che Roubini ha dichiarato che la speculazione seguiterà ad attaccare l’euro perchè troppo sopravvalutato).

C) Ma, se entro fine anno non si portasse l’euro al pari del dollaro, l’Italia uscirà dall’euro.

C’è un’altra domanda che farei a Monti:

– sarebbe disposto a impegnarsi in politica con questo programma:

A) dare agli italiani la possibilità di scegliere direttamente il Capo dello Sato con i poteri simili a quello del Presidente francese (con il tempo necessario alle modifiche costituzionali);

B) attuare una riduzione del numero dei Deputati (ai quali spetti l’onere di fare le leggi) e creare un mini Senato delle autonomie che tenga sotto controllo l’applicazione della regolare utilizzazione delle autonomie; (anche qui i tempi per le riforme costituzionali). Elezioni col sistema dei Collegi uninomiali con (se necessario) doppio turno alla francese;

C) impegno di dimettersi (con tutti i deputati e senatori) per permettere l’applicazione delle riforme costituzionali.

Carlo Violati