Giraffa di Imola: configurabile il reato di maltrattamento di animali.

IMOLA 21 Sett – Quanto accaduto oggi ad Imola dimostra ancora una volta che gli animali dei circhi non hanno nulla in comune con i loro simili che vivono in natura: completamente snaturalizzati, privati nel modo più violento delle loro esigenze biologiche ed etologiche, ridotti ad automi e ridicolizzati per il nostro divertimento, conoscono solo la tristezza ed il terrore. I leoni e gli elefanti in natura stabiliscono complessi rapporti sociali, annullati all’interno del circo. Al contrario le tigri sono animali solitari: al circo vengono costrette a vivere in pochi metri quadrati (in natura il loro territorio si può estendere anche per centinaia di km quadrati) in gruppi a volte costituiti anche da altri felini.

La giraffa è un animale che non dovrebbe mai nascere e vivere in un circo. L’animale è costretto a vivere giorno e notte in un ambiente non idoneo alla sua struttura fisica, ostacolandone le già limitatissime possibilità di movimento e quindi privato di svolgere attività fisica in quanto stabulato in un ambiente del tutto inappropriato alla sua specie.

La giraffa scappata oggi dal circo Orfei è stata probabilmente sedata con dosaggi e/o farmaci non idonei che le hanno causato un probabile arresto cardio-circolatorio, dovuto sicuramente anche allo stress ed alla paura che coinvolgeva anche in quegli attimi l’animale.

Alla luce di quanto accaduto oggi ritengo che sia configurabile il reato di maltrattamento di animali, punito dall’art. 544-ter/bis Legge 189/04 del codice penale che punisce con la reclusione fino a due anni, chiunque senza necessità, sottopone a sevizie e paure un animale, per questo motivo sicuramente inoltrerò una denuncia alla Magistratura tramite il mio ufficio legale affinchè chi ha causato la morte alla giraffa venga punito in sede giudiziaria.

Questa tristissima vicenda spero faccia riflettere i nostri politici, affinchè venga al più presto approvata una legge che vieti l’utilizzo degli animali nei spettacoli circensi, così come hanno fatto già tantissimi Stati dell’Unione Europea. Ricordiamo che gli animali chiedono soltanto un loro sacro santo diritto: LA LIBERTA’ .

Enrico Rizzi Coordinatore Nazionale  Partito Animalista Europeo