Polveri’ Polveri’, /tu non sai quanto mi fai soffrire,/ lentamente mi farai morire,/ Polveri’.
Un inedito Silvio Buscaglione si trova nel pieno del terremoto Lazio.
Tutti ricorderanno che il Cavaliere si batté come un leone per la vittoria della Polverini.
Abbandonata vigliaccamente da quella larva di politico che presiede indegnamente la Camera dei deputati.
La responsabile / irresponsabile Renata si trova a gestire una situazione in cui è vittima e carnefice.
Al di là dei meriti e demeriti della Polverini si pone , opprimente come un macigno, il problema delle Regioni e dei loro incredibili sprechi.
Diventare consigliere regionale è come vincere la lotteria.
Tutto questo senza ricorrere all’azione disonesta del furto.
Il furto, come sistema, è qualcosa che sublima la follia di un meccanismo istituzionale aperto a ogni abuso e fantasia malandrina.
Basti pensare ai “camminatori” , invenzione della Regione Sicilia, che assume decine di questi podisti burocratici per spostare le pratiche da un ufficio all’altro.
Siamo una democrazia malata il cui rimedio non sta nella sospensione della medesima, come ha fatto l’uomo del Colle.
Tutto sommato, il partito del non voto stravincerebbe le elezioni e potrebbe governare, o sgovernare.
Mai , come oggi, gli elettori hanno in mano il destino del Paese.
Sarebbe suicida non dare una risposta adeguata ai signori della democrazia sospesa.
Ma anche ai signori del denaro senza frontiere, in disprezzo del “popolo sovrano”, come solennemente la Costituzione definisce noi, sempre più in balìa
di lor signori.
Qualcuno, una di queste mattine , potrebbe definirci inadatti alla democrazia.
E , magari, batteremmo anche le mani, come quei coglionazzi degli spettacoli televisivi.
guglielmo donnini