In 4 anni 776 decessi per i veleni. “Ilva, il governo nasconde i dati”

TARANTO 19 Sett – “776 decessi in più in quattro anni, vale a dire 194 ogni 365 giorni”. Sono alcuni dei numeri contenuti nel “Progetto Sentieri”, presentato dal presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, e dal presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti.

I dati riguardano i comuni di Taranto e Statte e si riferiscono al periodo 2003-2008, anche se sono presi in considerazione solo gli anni 2003, 2006, 2007 e 2008. Questo perché per il 2004 e il 2005 l’Istat aveva cambiato codifiche e non si dispone ancora di stime precise.

Il dato percentuale è determinato dal rapporto tra i decessi attesi e i decessi effettivi. Nel periodo preso in esame sono stati registrati il 10% di morti in più per quanto riguarda Taranto e l’8% di decessi in più a Statte. I decessi totali sono stati 7762. Questo significa che i morti in più sono 776, vale a dire 194 ogni anno. Il rapporto contiene anche i dati percentuali relativi a malattie tumorali e respiratorie: +12 per tutti i tumori, +24% per quelli al fegato e ai polmoni, +38% per i linfomi, +17% per le leucemie Il dato che fa più effetto è il +306% per i mesoteliomi, anche se il campione in esame è piuttosto basso. Drammatici anche i numeri legati alle morti infantili: +35% di decessi tra i bambini sotto un anno di età e +71% per condizioni morbose prenatali.

I dati confermerebbero un trend negativo, visto che il rapporto è peggiorativo rispetto a quello precedente, che prendeva in esame il periodo 1995-2002. Verdi e Peacelink accusano il governo di aver tenuto “nascosti i dati”. E aggiungono: “Non si tratta di dati provvisori, sono già a disposizione della Procura che li ha acquisiti e trascritti lo scorso 30 marzo”.

IL DOCUMENTO INTEGRALE DELLA CONTESTATA AIA DEL 2011 CON LE 462 PRESCRIZIONI ALL’ILVA

Esclusiva/ Vendola: “Regione in regola. Ora i Riva tirino fuori i soldi”. L’intervista del direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino al governatore della Regione Puglia

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Esclusiva/ Anm: “Giù le mani dai giudici. Nessuno ha ordinato lo stop”. L’intervista del direttore Angelo Maria Perrino a Pompeo Carriere, gup di Taranto

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LE 124 PAGINE DI MOTIVAZIONE DEL TRIBUNALE DEL RIESAME

ILVA/ L’ORDINANZA DEL GIP DI TARANTO PATRIZIA TODISCO

I DOCUMENTI DI AFFARI/ Le conclusioni della maxi perizia sui rischi per la salute

I DOCUMENTI DI AFFARI/ “Piombo nelle urine”: leggi lo studio integrale

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L’INTERVISTA/ L’assessore Lorenzo Nicastro: “Il sequestro non è una sconfitta per la regione”

L’INTERVISTA 2/ Bonelli (Verdi) ad Affari: “Contro la procura dichiarazioni condizionanti. Taranto diventi una no tax area per 5 anni”

L’INTERVISTA 3/ Il primario di ematologia e consigliere regionale Idv Patrizio Mazza: “Serve la chiusura. La bonifica? Una cazzata

L’INTERVISTA 4/ Michele Mazzarano, consigliere Pd: “Ilva, una tragedia per la sinistra. Pd? Industrialismo novecentesco”

L’INTERVISTA 5/ Grazia Parisi, la pediatra di Tamburi: “Bambini con i tumori da fumo. L’industria ci sta uccidendo”

L’INTERVISTA 6/ Francesco Maresca, 31 anni da operaio all’Ilva: “Lì è un inferno dantesco. I sindacati? Con Riva sono spariti”

L’INTERVISTA 7/ Latorre (Pd): “La sinistra è stata incerta. Ora l’azienda investa sul serio”

L’INTERVISTA 8/ Rocco Palombella (Uilm): “Senza i Riva l’Ilva è morta”

L’INTERVISTA 9/ Alessandro Marescotti (Peacelink): “Bonificare l’Ilva costa tre miliardi. Aia 2011 troppo blanda”

L’INTERVISTA 10/ Bonelli (Verdi): “Sinistra antigreen. Passera? Archeologia industriale”

L’INTERVISTA 11/ Comitato ‘Donne per Taranto’: “Ancora veleni”. IL VIDEO ESCLUSIVO

 

CLINI, SPARATI TROPPI NUMERI, ORA SERVONO DATI CERTI – “Sono stati sparati troppi numeri, ora servono dati certi”. Cosi’ il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, ai microfoni di Sky, riferendosi ai dati relativi all’impatto sulla salute degli stabilimenti dell’Ilva nell’area di Taranto. Clini ha detto che ci sono due diverse situazioni sulle quali si sta lavorando: “quello che e’ accaduto negli ultimi 30 o 40 anni, con condizioni industriali diverse da quelle attuali e che hanno rappresentato una fonte di rischio indiscutibile che credo abbia generato danni alla popolazione in termini di malattie croniche e di tumori; e questo – aggiunge – spiega l’eccesso di mortalita’”. Poi, ha detto ancora il Ministro, “c’e’ la situazione di oggi, che deve essere considerata in base ai dati attuali che sono migliori rispetto a 30 o 40 anni. Stiamo cercando di avere il quadro della situazione sanitaria determinato dagli ultimi 40 anni e la previsione dell’impatto sulla salute determinato dalla situazione attuale. Si tratta di un lavoro che richiede un uso corretto dei dati”.

CLINI DA’ MANDATO DI QUERELARE ANGELO BONELLI – Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di procedere nei confronti di Angelo Bonelli, l’esponente dei verdi che ha ripetutamente accusato il Ministro di nascondere i dati sulla mortalità e di fornire informazioni false sullo stato della salute della popolazione di Taranto. “Quello che mi preoccupa non è tanto la diffamazione, che pure è un reato,” ha commentato il Ministro, “quanto la diffusione di notizie false che generano allarme tra la popolazione e mirano ad intimidire le autorità competenti in materia di protezione dell’ambiente e tutela della salute. Bonelli dovrà dimostrare le sue accuse davanti a un giudice. Senza dimenticare peraltro che, nel maggio scorso, Bonelli è già stato giudicato dalla popolazione di Taranto che lo ha sonoramente battuto alle elezioni comunali”.

LA REPLICA DI BONELLI – “Attendo con estrema serenità la querela annunciata dal ministro Clini perché di falso non c’è nulla. La battaglia per difendere i diritti e la salute dei cittadini di Taranto è sacrosanta e di certo non ci faremo intimidire”. Lo dichiara il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli che conclude: “Clini intende denunciare anche i magistrati che a Taranto hanno disposto il sequestro? Anche i magistrati che fanno il proprio dovere fanno allarmismo?”.

LA CRONACA

SINDACATI METALMECCANICI PENSANO AD UNA LORO PROPOSTA – I sindacati metalmeccanici potrebbero presentare all’Ilva una loro proposta con gli interventi di ambientalizzazione della fabbrica alfine di ridurre l’impatto dell’inquinamento. A spingere in questa direzione, ed a porre il problema, e’ la Fiom Cgil, dopo l’incontro di ieri pomeriggio col presidente del cda dell’Ilva, Bruno Ferrante, incontro nel quale e’ stato annunciato un piano da 400 milioni di euro, comprensivo anche dei 146 gia’ approvati in agosto, per la messa in sicurezza del siderurgico di Taranto. Il piano aziendale non soddisfa due delle tre organizzazioni sindacali: Fim Cisl e Fiom Cgil. Meno critica sembra invece la Uilm che parla di “primo passo avanti”. L’Ilva ribadisce che i 400 milioni sono solo una prima azione e che l’aziendariconferma la sua piena disponibilita’ a fare gli altri interventi non appena l’Aia sara’ pronta. “Nessuno dice e pensa che ci fermiamo qui, andremo avanti, vogliamo andare avanti – dicono ancora oggi fonti aziendali – ma si deve dare all’Ilva la possibilita’ di stare in piedi. I nostri 400 milioni sono una prima risposta e in questo momento di grande crisi e che vede una penuria di investimenti industriali, pensiamo che non vadano affatto sottovalutati, tanto piu’ se l’azienda fara’ il resto”. Nessun commento poi l’Ilva esprime in merito a cosa potrebbe decidere la magistratura sull’istanza aziendale di poter preservare una “capacita’ produttiva minima. Noi – sempre secondo fonti aziendali – non abbiamo chiesto una modifica del sequestro, non ci siamo rivolti al gip o alla Procura dicendo di cambiare l’ordinanza del 25 luglio. Abbiamo invece preso il dispositivo del Tribunale del Riesame che pone quattro priorita’: salute dei lavoratori e dei cittadini, ambiente, salvaguardia e messa in sicurezza degli impianti, ruolo economico e occupazionale dell’impresa. Questo dice il Riesame e quindi chiediamo che questo ci sia consentito. Se poi non dovesse essere cosi’, e’ evidente che tutto il discorso cambia”. Intanto Ferrante oggi e’ a colloquio col sindaco di Taranto, Ezio Stefano. All’incontro si e’ unito anche il presidente della Provincia, Gianni Florido. La Procura sta intanto vagliando il piano dell’Ilva anche se il procuratore capo, Franco Sebastio, ha gia’ chiarito ieri che e’ il gip Patrizia Todisco a doversi pronunciare nel merito.Se non ci sono per ora contraccolpi occupazionali nel siderurgico perche’ gli impianti sono in marcia, sorgono problemi invece nell’appalto legato all’Ilva. La Fillea Cgil annuncia che il gruppo Trombini, cui fanno capo le imprese Semat spa e Edil Sider srl ha annunciato ai delegati “ferie forzate e poi possibile ricorso alla cassa integrazione per i 450 lavoratori della Semat e i circa 40 della Edil Sider, due aziende storiche che all’interno dello stabilimento siderurgico tarantino svolgono attivita’ di edilizia e che fino a ieri facevano addirittura ricorso al lavoro straordinario”. Per Luigi Lamusta, segretario della Fillea Cgil di Taranto, “si parla di cassa integrazione al buio con nessuna garanzia circa la possibile ripresa ed e’ tutto cosi’ sinistramente funzionale a creare un allarme proprio li’ dove il lavoro spesso e’ meno garantito che non escludo si possa arrivare ad una stagione di confronto durissimo. Sono gia’ stati ritirati i mezzi e il personale che operavano nelle aree a caldo dell’Ilva. Questo vuol dire che finite le ferie i lavoratori potrebbero trovarsi sin da subito in cassa, consapevoli del fatto pero’ che gli ammortizzatori sociali nel nostro caso – conclude Lamusta – sono liquidati dalla Cassa edile con tempistiche che a volte superano anche i sei mesi”.

CLINI, NO MISURE FISCALI AD HOC; SI’ INCENTIVI PER RICERCA – Il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, esclude “misure fiscali ad hoc” per l’Ilva di Taranto ma apre alla possibilita’ di incentivi nel campo della ricerca e dell’innovazione. A margine di un incontro a Palazzo Mezzanotte a Milano, dunque, Clini risponde negativamente alla richiesta di sgravi fiscali formulata dal presidente dell’Ilva Bruno Ferrante. L’esponente dell’esecutivo ha spiegato: “Stiamo concludendo la procedura per l’autorizzazione integrata ambientale dello stabilimento. A fine mese avremo il documento che sottoporro’ anche ad altre amministrazioni competenti”. Questo, ha spiegato CLini, “e’ il primo passo e stabilisce il quadro degli impegni che Ilva deve assumersi per rispettare le leggi”. Poi, “ad integrazione” di questo, “e’ possibile avere un documento piu’ ampio nel quale Ilva identifica azioni aggiuntive, rispetto a quelle obbligatorie, che possono migliorare le performance ambientali, la qualita’ della produzione e che rientrano nei programmi europei per la riqualificazione del sistema produttivo siderurgico”. Questa parte “puo’ essere oggetto di un accordo di programma, ne abbiamo gia’ parlato, e puo’ essere sostenuto dal governo”. Tuttavia, sottolinea il ministro, “misure fiscali ad hoc per Taranto sicuramente non ne abbiamo in mente, invece misure di incentivazione e di investimenti in ricerca e innovazione si’ e a queste possono essere riferiti anche gli investimenti che Ilva vorra’ ancora fare”.

CAMUSSO, SE NE DEVE USCIRE CON RAGIONEVOLEZZA – “Credo che dalla vicenda se ne esca con ragionevolezza e senza contrapposizioni, determinando qual e’ il programma di investimenti”: lo ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso commentano la vicenda dell’Ilva di Taranto. Camusso, riferendosi agli investimenti, ha spiegato che sono di due tipi: “Quello del governo, che e’ un intervento di bonifica sul territorio, e gli investimenti che deve determinare l’impresa, permettendo che gli investimenti vengano fatti, non fermando gli impianti”.

BONANNI, TARANTO ESSENZIALE; CONCILIARE SALUTE E PRODUZIONE – “Per conciliare salute e produzione bisogna continuare l’opera di bonifica del territorio. Bisogna occuparsi della sicurezza e della salute in quel territorio. Si puo’ fare, ci sono stanziamenti nuovi, ma dobbiamo farli come fanno altri Paesi come Germania e Francia che hanno acciaierie importanti. Per noi e’ essenziale produrre li’: se perdiamo l’acciaio di Ilva non potremo rifornire con il nostro acciaio italiano tutte le aziende siderurgiche del Paese. Questo deve indurci all’equilibrio, senza sottovalutare il tema della salute ma mantenendo la produzione”. Lo ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, oggi a Monreale, rispondendo ai giornalisti sul futuro dello stabilimento Ilva a Taranto.

Affari Italiani

2 thoughts on “In 4 anni 776 decessi per i veleni. “Ilva, il governo nasconde i dati”

  1. http://1.bp.blogspot.com/-59r8RYfe95Y/UEY2Z8TBruI/AAAAAAAAAXE/PUYqQEN7aE8/s1600/Mappa%2BMortalita%2BItalia.jpg
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    http://3.bp.blogspot.com/-Sh2hbf1yerg/UEY2aNfuRdI/AAAAAAAAAXQ/VOBgTsOcVxc/s1600/Indice%2Bper%2Btasso_.jpg
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    Balle Verdastre per i cogliastri italioti.
    .
    Ciò non toglie che tanti abbiano ciurlato nel manico.
    http://www.facebook.com/groups/118389311583455/353238088098575/?notif_t=group_activity
    .
    Operai deficienti che asininamente hanno pagato tessere
    a dei delinquenti politici e criminali economici
    che hanno sfruttato la loro crassa ignoranza.
    Beoti con cittadinanza italiana e che faranno la fine dei “vu’ cumpra”:
    Extracomunitari in patria; sempreché sapessero almeno di avere una patria.
    Siccome poi in gran parte di loro alberga l’anelito del COMUNISTA
    alla fine hanno fatto dell’Italia la patria dei FANCAZZISTI.
    .
    Dove erano questi delinquenti quando c’era la proprietà IRI?
    .
    CHIUDERE e che vadano al pascolo a sperimentare la decrescita felice
    e le dolcezze della vita agreste: bucolica e silvestre.
    Mandi, Renzo Riva

  2. Balle Verdastre per i cogliastri italioti.
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    Ciò non toglie che tanti abbiano ciurlato nel manico.
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    Operai deficienti che asininamente hanno pagato tessere
    a dei delinquenti politici e criminali economici
    che hanno sfruttato la loro crassa ignoranza.
    Beoti con cittadinanza italiana e che faranno la fine dei “vu’ cumpra”:
    Extracomunitari in patria; sempreché sapessero almeno di avere una patria.
    Siccome poi in gran parte di loro alberga l’anelito del COMUNISTA
    alla fine hanno fatto dell’Italia la patria dei FANCAZZISTI.
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    Dove erano questi delinquenti quando c’era la proprietà IRI?
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    CHIUDERE e che vadano al pascolo a sperimentare la decrescita felice
    e le dolcezze della vita agreste: bucolica e silvestre.
    Mandi, Renzo Riva

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