10 sett – Ci stiamo avviando, a grandi passi, verso le elezioni ipotizzando che il 35% degli elettori aventi diritto resterà a casa e circa un 16% voterà Grillo.
Il conto della serva fa 51%.
In soldoni, le sorti dell’Italia restano affidate al 49% degli aventi diritto al voto.
Per un Paese, che fino ad alcuni anni fa soleva recarsi al voto cavalcando percentuali over 80, la prospettiva è foriera di molte incertezze.
Per non parlare poi della nuova legge elettorale, ammesso che si arrivi a vederla pubblicata in Gazzetta, dove si annidano le speranze e le paure di ciò che resta della politica.
Tra una bersanata, una casinata e una renzata, brilla per la sua irrilevanza quel 18-20% attribuito dai sondaggisti al Pdl, non si sa ancora se figlio o nipote del Cavaliere.
Insomma, chi ci capisce è bravo.
Un grande cartello dovrebbe essere affisso all’ingresso dei seggi, con questa dicitura:”Prove tecniche di elezioni. In caso di risultato insoddisfacente, si ricomincia”.
Avanti di questo passo diventeremo, magari tra un secolo, degli elettori perfetti.
guglielmo donnini