Grecia e Portogallo: interrompere questa spirale di austerità

6 sett – Per Grecia e Portogallo gli ultimi giorni sembrano l’aperitivo di un autunno molto caldo. Ad Atene, contro la troika, sono scesi in piazza anche i piani alti della pubblica amministrazione, giudici e medici, vittime degli ultimi tagli del governo ellenico. I rappresentanti di bce, fondo monetario internazionale e commissione europea, chiedono ulteriori undici miliardi di tagli. Nel mirino ci sono proprio loro, i firmatari dei prestiti per il salvataggio. Fra i piu’ colpiti, in Grecia, i pensionati, anche loro in piazza.

“La situazione è tragica – dice l’esponente dei pensionati – Le nostre vite sono in pericolo. Chiediamo che vengano distribuite medicine, che non siano fatti piu’ tagli, che le pensioni tornino ai livelli precedenti, noi le abbiamo pagate per tutta la vita”.

Non va meglio in Portogallo dove sindacati, commercianti e piccole e medie imprese non vogliono sentire piu’ la parola austerità. Le parti sociali avvertono la Troika, basta tagli ora pensiamo a misure per la crescita.

“Abbiamo spiegato che i provvedimenti presi dalla Troika non stanno andando nel verso giusto. Abbiamo bisogno di misure per la crescita e sicuramente abbiamo bisogno, per frenare l’aggravarsi della domanda interna e della recessione, di interrompere questa spirale di austerità”.

Il governo di Lisbona, nonostante il paese stia vivendo una grossa recessione, assicura di essere sulla strada giusta. euronews