4 SET – Cruento e disperato: il gesto di un uomo della provincia spagnola di Valencia di amputarsi il braccio per poter chiedere un risarcimento di 600mila euro all’assicurazione segnala, anche se in modo estremo, il rapido mutamento impresso nella società dalla crisi economica.
Un portavoce dell’Unespa, associazione di categoria degli assicuratori spagnoli, sostiene che negli ultimi anni vi èstata un’impennata delle frodi alla compagnie. “Con la crisi -dice Javier Fernandez, citato da El Pais- si è avuto un aumento delle truffe tra il 25 e il 30 per cento”.
Cambia inoltre la ragione sociale del reato: se prima le compagnie avevano a che fare con truffatori di professione, abilissimi nell’organizzare finti incidenti e falsi infortuni, ora i protagonisti sono persone qualunque, incensurati, tutti però afflitti da condizioni economiche precarie, se non da manifesta povertà.
Una compagnia come la Zurich nel marzo scorso aveva già segnalato l’apparire di un nuovo tipo di truffatore, più simile ai personaggi dei film di Totò che agli spietati professionisti del crimine. La storia dell’uomo con il braccio amputato, raccontata al giornale da un investigatore privato (categoria di cui sempre più spesso si servono le assicurazioni), è emblematica della situazione di acuto disagio sofferto dagli spagnoli. ansa