1 set – ‘‘L’Italia ha una sfida epocale davanti che non terminera’ certo con la fine della legislatura. Una sfida che durera’ anni. Io mi auguro che possa essere affrontata da Mario Monti o, se lui non vorra’, da altre persone che ne condividono pensiero, competenze e spinta ideale, come Corrado Passera”. Il ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, in un’intervista al quotidiano ‘Avvenire’ illustra in modo chiaro quali potrebbero essere le prospettive politiche del dopo 2013.
”Naturalmente, quelle idee dovranno specchiarsi, attraverso il passaggio elettorale, in una maggioranza politica convinta e solida. Ora pero’ siamo a un bivio – avverte Catania – e va respinta la tentazione di tornare indietro”.
Il ministro non e’ d’accordo con diverse voci politiche, di destra e di sinistra, che chiedono discontinuita’ sulle politiche economiche. E, alla domanda sull’eventualita’ di un Monti-bis, e’ esplicito: ”Chi meglio di Monti potrebbe interpretare questa fase?”. Il timore di Catania e’ infatti che con le elezioni ”si archivi questo periodo e si torni alle logiche precedenti. Ma sarebbe una catastrofe, a sprofondare sarebbe il Paese”.
Il ministro dell’Agricoltura chiarisce che ”non tutta la classe politica e’ da buttare, ci sono risorse importanti, ma c’e’ bisogno di linfa nuova dalle categorie meno rappresentate, come proprio l’agricoltura e il non-profit: c’e’ uno spread – dice in riferimento al volontariato – tra cio’ che fanno questi ‘eroi’ per il Paese e quanto ricevono in termini di ascolto e attenzione”. E nel caso si palesi davvero il Monti-bis, cosa fara’ Catania? ”Se il presidente mi chiama, io ci saro”’. asca