30 ago – Due donne sono state uccise a Kazan, capitale della Repubblica del Tatarstan (Regione del Volga, Russia) e il killer ha usato il sangue per scrivere vicino ai loro corpi “Libertà alle Pussy Riot“. Il riferimento è alle tre esponenti del gruppo punk condannate nei giorni scorsi a due anni di carcere per la preghiera anti Putin nella Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca.
La band dissidente ha riscosso molto sostegno e solidarietà. Tanto che ieri un gruppo di attivisti ultraortodossi avrebbe attaccato il museo d’arte erotica sull’Arbat nel centro di Mosca, come misura punitiva “per il sostegno del museo alle Pussy Riot”, “I cristiani ortodossi hanno appena attaccato il Museo ‘Erotic Art’ sull’Arbat. Avevano mattoni nelle loro mani. Il nostro amministratore è fuggito, temendo per la sua vita” ha detto in un post il direttore Alexander Donskoi. “Le forze dell’ordine devono indagare su questo incidente sconvolgente”, ha aggiunto.
Donskoi è conosciuto come ex-sindaco della citta di Arcangelsk, fondatore del Partito dell’Amore che a marzo ha dichiarato il suo sostegno alle Pussy Riot con un tuffo ‘senza veli’ in una fontana della galleria commerciale Gum. tmnews
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