28 AGO – Jaguar, BMW, Audi, Mercedes. E persino una Ferrari Enzo, vera e propria Gioconda delle quattro ruote. Tutte abbandonate al parcheggio dell’aeroporto di Dubai con le chiavi infilate nell’accensione. E’ la crisi. Non sempre piove sul bagnato. Se poi si aggiunge che il piccolo emirato ha leggi draconiane quando si tratta di fallimenti l’equazione è completa.
“Questo posto era davvero una miniera d’oro fino a che non è andato tutto in malora”, ha detto al quotidiano britannico Sun un residente straniero a Dubai. “Gente che ha accumulato una fortuna ha visto le proprie finanze smagrire lentamente. Vendere l’auto per ripianare debiti ed esposizioni va benissimo ma ci vuole tempo e in alcuni casi è meglio lasciarsi tutto alle spalle”. Il che significa guidare fino all’aeroporto e saltare sul primo jet e addio macchina dei sogni – magari acquistata in leasing. Rischiare la prigione a Dubai non vale certo la pena.
Certo, scrive il Sun, persino le autorità della città-stato araba sono rimaste di stucco quando si sono imbattute nella Enzo (il padrone era un britannico). Ne sono state costruite solo 399 e in Gran Bretagna ogni modello può racimolare sul mercato tra le 775mila sterline e il milione e mezzo. La fretta, come recita il proverbio, è d’altra parte una pessima compagna di viaggio.
L’anno passato ben 3000 auto sono state abbandonate allo scalo di Dubai. Vengono vendute all’asta dalla polizia o rottamate. ansamed