Mosca (AsiaNews 27-08-2012) – Quattro croci di legno sono state tagliate e abbattute in due diverse regioni della Russia, rinfocolando polemiche sul rispetto dei valori e dei simboli religiosi, dopo lo scandalo internazionale provocato dalla condanna delle Pussy Riot.
La Chiesa russo-ortodossa ha chiesto alle autorità di fare giustizia sui casi verificatisi nelle regioni di Chelyabinsk e Arkhangelsk nella notte tra il 24 e il 25 agosto scorso, due settimane dopo che le femministe del gruppo ucraino Femen avevano usato una motosega contro una croce a Kiev. L’azione era una protesta per la condanna a due anni di detenzione delle Pussy Riot, la band punk che ha inscenato una performance anti-Putin nella cattedrale di Mosca, in un processo che secondo molti è stato voluto dal Cremlino in accordo col Patriarcato russo-ortodosso.
In un’intervista alla radio Eco di Mosca, Anna Shevchenko, membro delle Femen, ha appoggiato gli attacchi ai simboli religiosi in Russia e ha invitato a continuare, pur sollevando da ogni responsabilità il gruppo femminista ucraino.
Vsevolod Chaplin – a capo del dipartimento del Patriarcato russo-ortodosso per le relazioni con la società – ha chiesto alla polizia di trovare i vandali e consegnarli alla legge. Queste azioni parlano chiaramente dei valori morali di chi sta attaccando la Chiesa – ha detto a Interfax – con queste azioni simboliche stanno cercando di imporre la loro volontà sulla maggioranza della popolazione.
In entrambe le regioni, al momento, non è stato aperto alcun caso penale. Il reato di vandalismo prevede una pena fino a tre anni di detenzione, ricorda il quotidiano Moscow Times.